“ASSEDIO”, SORVEGLIANZA SPECIALE PER UNO DEI SODALI DI PATRIZIO FORNITI

Latina, i Carabinieri di Latina notificano una misura della Sorveglianza Speciale a un cinquantaseienne di Aprilia

In data odierna, i Carabinieri del Nucleo Investigativo del Reparto Operativo del Comando Provinciale Carabinieri di Latina, guidati dal tenente colonnello Antonio De Lise, hanno notificato un decreto di applicazione della misura della Sorveglianza Speciale di Pubblica Sicurezza con obbligo di soggiorno nel comune di residenza, emesso dalla Sezione III Penale, Sezione specializzata – misure di prevenzione del Tribunale Civile e Penale di Roma, su richiesta della Procura della Repubblica di Latina, al 56enne di Aprilia, Gianluca Micheli.

L’uomo, imputato nel processo antimafia “Assedio”, la cui indagine ha portato allo scioglimento del Comune di Aprilia, è ritenuto pericoloso, in quanto persona che vive abitualmente con i proventi di attività delittuosa e dedito alla commissione di reati che pongono in pericolo la sicurezza e la tranquillità pubblica. Micheli, attualmente detenuto per via dell’ordinanza di custodia cautelare derivante dall’indagine della DDA “Assedio”, è considerato dagli inquirenti come un appartenente al sodalizio del boss Patrizio Forniti dedito al narcotraffico. Il 56enne sarebbe tra coloro i quali, acquistando droga dal capo, oggi latitante, controllavano la propria piazza di spaccio, immettendo nel mercato la droga.

L’attività di indagine, eseguita dai Carabinieri del Nucleo Investigativo sotto la direzione della Procura pontina, ha consentito di dimostrare come l’uomo, sin da quando era appena maggiorenne, quasi senza soluzione di continuità, sia stata una persona dedita ad attività delittuosa, quali reati contro il patrimonio ed in materia di stupefacenti.

Il provvedimento obbligherà l’uomo, per i prossimi 3 anni, a fissare la propria dimora e di comunicarla all’Autorità, a non uscire dalla propria abitazione nell’arco orario compreso dalle 21.00 alle 07.00, a darsi immediatamente alla ricerca di un lavoro e a non associarsi a persone che hanno subìto condanne e sono sottoposte a misure di prevenzione. 

Il procedimento è nel primo grado di giudizio, con la conseguenza che per il sottoposto alla misura vige il principio di presunzione di innocenza.

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