“ASSEDIO”, SCARCERATO ZÌ MARCELLO: AI DOMICILIARI, ERA STATO SORPRESO IN UN NEGOZIO DI ABBIGLIAMENTO

Antonio Fusco detto Zì Marcello
Antonio Fusco detto Zì Marcello

Antonio Fusco detto “Zì Marcello”, arrestato nell’operazione della Direzione Distrettuale Antimafia di Roma, denominata “Assedio”, è stato scarcerato.

Il Tribunale del Riesame di Roma ha oggi, 4 luglio, accolto l’istanza proposta dagli avvocati Francesco Vasaturo e Pasquale Cardillo Cupo.

L’uomo, 62 anni, infatti, era stato tradotto in carcere a Lanciano il 29 aprile scorso in seguito a ordinanza di aggravamento del giudice per le indagini del Tribunale di Roma, Francesco Patrone, che aveva accolto la richiesta del pubblico ministero, Luigia Spinelli, oggi Procuratore capo facente funzioni a Latina, la quale aveva chiesto l’aggravamento della misura degli arresti domiciliari a cui era sottoposto per aver sorpreso Fusco fuori dalla proprio abitazione nel mentre si trovava in un negozio di abbigliamento di Latina.

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L’ordinanza di aggravamento era stata subito impugnata dai difensori di Fusco perché ritenuta eccessiva rispetto alla violazione. Oggi è arrivata la decisione del Riesame, dopo la discussione nell’udienza camerale di ieri, con la scarcerazione di Fusco e il rientro presso la sua abitazione, agli arresti domiciliari.

Fusco era stato arrestato a febbraio scorso nell’ambito della imponente inchiesta “Assedio” che ha portato, a luglio 2023, all’arresto del sindaco di Aprilia, Lanfranco Principi, e, a primavera, allo scioglimento per mafia del Comune di Aprilia.

Antonio Fusco detto “Zì Marcello”, 62enne pontino, è accusato nel processo Assedio (che riprenderà il prossimo 15 luglio), di usura aggravata dal metodo mafioso in concorso con un pezzo da novanta del clan Forniti di Aprilia: l’imprenditore Marco Antolini. Il capo d’imputazione è chiaro: i due avrebbero prestato soldi a strozzo a un commerciante di autoveicoli di Aprilia: 180mila euro. Dopodiché avrebbero preteso somme variabili tra i 13mila e i 15mila euro mensili a titolo di interesse usurario.

Inoltre, Fusco, insieme a Marco Antolinini, imprenditore arrestato anche lui nell’operazione “Assedio”, è accusato di aver assunto di fatto la titolarità delle quote della società che gestisce il noto ristorante “Giovannino”, che si trova a Foce Verde sul lungomare di Latina. I due, già nel 2019, avrebbero lasciato solo fittiziamente la proprietà alle due donne che gestivano il ristorante, investendo 200mila euro anche attraverso la società apriliana Plastic srls.

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