Scatta l’interdittiva antimafia nei confronti di una delle società coinvolte nella maxi indagine antimafia che ha terremotato l’amministrazione di Aprilia
Sono i primi effetti dalla imponente operazione di Direzione Distrettuale Antimafia di Roma, Direzione Investigativa Antimafia e Carabinieri di Aprilia che, a luglio scorso, è sfociata in arresti eclatanti, primo tra tutti quello dell’ex sindaco Lanfranco Principi, costretto a dimettersi e tuttora ai domiciliari. Come noto, la DDA di Roma ipotizza che ad Aprilia ci sia una cosca autonomia retta da Patrizio Forniti (ancora latitante insieme alla moglie Monica Montenero) che, corroborata da presenze di peso criminale come quelle di Luca De Luca e Sergio Gangemi, riusciva non solo ad avere rapporti paritari con la ‘ndrangheta di Anzio-Nettuno e a rifornire di droga molti dei clan della provincia di Latina, ma anche a imporre i suoi uomini in politica – come l’ex sindaco – e a imporre ditte amiche negli appalti del Comune.
Tra i primi effetti della operazione antimafia denominata “Assedio”, quindi, c’è l’interdittiva antimafia disposta dalla Prefettura di Latina nei confronti della ditta Tesei srl di Umberto Tesei, l’uomo indagato nella stessa indagine antimafia e raggiunto da un provvedimento di interdizione a contrattare con la pubblica amministrazione. Società e imprenditore sono difesi dall’avvocato del Fori di Latina, Luca Giudetti. L’impresa, che gestiva il trasporto pubblico e scolastico, e Tesei stesso erano stati messi al corrente, come prevede la legge, della probabile interdittiva antimafia
In tutto gli indagati della imponente indagine su Aprilia sono quaranta. Tra gli indagati si trovano anche gli ex consiglieri comunali d’opposizione Antonio Terra (ex sindaco) e Luana Caporaso (solo indagati) e l’ingegnere Umberto Martone oppure, come detto, imprenditori come Urbano Tesei, della ditta omonima – Tesei Bus – che ha gestito per anni il trasporto pubblico ad Aprilia. L’azienda fu vittima di un attentato a gennaio del 2020: una bomba a mano sul cancello d’ingresso. Immediata fu la ricerca di protezione nel clan da parte di Umberto Tesei che fu rassicurato. Ben presto la cosca aveva trovato il responsabile (“un deficiente che aveva fatto di testa sua”) e spiegato a Tesei che lui era uomo ben voluto, da loro e dai politici Terra e Principi. L’imprenditore, per riconoscenza, porta una somma a Luca De Luca il quale la mette in conto per il sostentamento in carcere a favore di Patrizio Forniti.
Proprio Terra e Caporaso, insieme a Principi, Tesei e Martone, sono accusati di aver turbato la gara per l’affidamento del Trasporto pubblico locale ad Aprila. Nonostante la Schiaffini Travel avesse ottenuto un punteggio migliore, i tre politici – Terra (allora Sindaco), Principi (vice sindaco) e Caporaso (assessora ai lavoro pubblici) – avrebbero dato istruzioni al Rup Paolo Terribili (dirigente dei lavori pubblici del Comune sospeso per un provvedimento disposto dall’Antimafia) per indicare alla Commissione giudicatrice, di cui faceva parte Martone, di far vincere la ditta di Umberto Tesei, detto “Picchio”, ritenuto legato alla cosca di Forniti.
Alla fine, dopo una serie di interlocuzioni, alcune delle quali intercettate dagli inquirenti, l’avrà vinta la Nuova Tesi Bus: una gara dall’importo di oltre 23 milioni di euro, prorogabile anche per un anno. Lo scorso giugno 2024, una determina dei Lavori Pubblici ha confezionato la seconda proroga in pochi mesi a favore della Nuova Tesei Bus.
Nel corso delle intercettazioni, Principi parla con Tesei il quale gli dice: “ha detto pure Tonino (nda: Antonio Terra) “io ci ho parlato, io già glieli ho dati gli indirizzi”, mi ha detto oggi, mi ha ricordato, gli ho detto “no, va bene”. E Principi: “se a questo tocca dargli una rinfrescata (nda: si riferiscono a Paolo Terribili)”. E Tesei: “dargli una rinfrescata Toni’ non ti preoccupare”. Poi sono andato da Luana, eravamo in piazza questa mattina, tu ho chiamato e non mi hai risposto”.
Secondo la ricostruzione degli inquirenti, Paolo Terribili fu convocato dall’allora vice sindaco Principi e all’allora assessora Luana Caporaso, su sollecitazione del sindaco Antonio Terra. Il luogo scelto per parlare era il garage comunale, scelto perché fuori dal pericolo di essere intercettati. A Terribili, i politici avrebbero fatto capire che l’indicazione per la gara era una: doveva vincere Tesei. E per indirizzare la gara, secondo la DDA di Roma, Terribili spiega che bisogna orientarsi su “un fannullone, uno che ha rubato i soldi per anni”. Secondo la Procura capitolina, quel “fannullone” potrebbe essere l’ingegnere, un tempo in servizio al Comune di Latina, Umberto Martone, membro della commissione giudicatrice del bando per il Tpl locale. La sua posizione però rimane incerta, anche a detta del giudice per le indagini preliminari del Tribunale di Roma, Francesco Patrone, che ha firmato l’ordinanza di custodia cautelare eseguita lo scorso 3 luglio.
Il traporto pubblico locale presenta praticamente una diarchia che vede da anni fare da padrone due imprenditori: il succitato Urbano Tesei e Roberto Onorati (non indagato) con la sua ditta di Albano Laziale, “Ago Uno srl”. Tra gare, affidamenti e proroghe, le due ditte sono presenti nel Comune di Aprilia da anni. Il servizio di trasporto pubblico locale, finanziato in parte con i fondi regionali ed in parte con i fondi comunali, è affidato, da circa 15 anni ed in proroga costante, in gran parte alla “Ago Uno srl” e alla “Nuova Tesei Bus srl”. Importi che assommati fanno milioni e milioni di euro per una città che fa 80mila abitanti ed è il quarto centro del Lazio.