ARRESTATO AVVOCATO SULLO YACHT A PONZA: È ACCUSATO DI UNA FRODE DA 320 MILIONI

Ponza
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Un cospicuo patrimonio da sei milioni di euro costituito da lingotti d’oro nascosti nell’appartamento dell’ex moglie, un veliero chiamato «Santa Lucia Fast», un’imbarcazione a motore e tre case, con il proposito di costruire un resort in Tanzania dove aveva legami con la politica locale. A quanto riporta il Corsera, è quanto avrebbe accumulato Michele Alfredo Paese, avvocato, 57 anni, accusato di frode fiscale e autoriciclaggio e finito in carcere per aver messo in piedi un’organizzazione volta a vendere falsi crediti d’imposta. La misura, disposta dal gip Luigi Balestrieri e chiesta dal pm Stefano Pesci, è stata eseguita mentre l’avvocato Paese era in barca a Ponza.

Secondo il Comando provinciale della Finanza l’organizzazione in tre anni, attraverso 250 società cartiere, la maggior parte con sede nella provincia di Roma, è riuscita a generare crediti Iva per oltre 320 milioni e evadere l’imposta di 98 milioni. Nell’inchiesta «Maat» sono indagati per gli stessi reati di Paese anche dieci prestanome. Le Fiamme gialle hanno compito perquisizioni non solo nei dintorni della Capitale, ma anche a Milano e Cosenza. Sequestrati beni mobili e immobili per un valore di 2,2 milioni di euro.
Negli atti che hanno colpito l’avvocato Paese vengono riportati alcuni episodi che spiegano come fosse organizzato quello che può definirsi, con citazione abusata, un sistema e la sua galassia
Il 10 novembre del 2014 nasce la società Pachira. La natura fittizia emerge dal fatto che la sede legale è presso un civico inesistente. Il personale si riduce a un solo dipendente. Infine le operazioni contabilizzate sono tutte inesistenti, come riscontrato dagli inquirenti. Eppure la società nel 2017 indica un’Iva a credito per due milioni e 587 mila euro. Il 31 luglio del 2017 la Pachira si accolla i debiti tributari per 108 mila di un professionista di Portici scontandoli dai crediti d’Iva inesistenti della società. Negli anni, una parte dei flussi finanziari generati dalla società vengono girati a Paese che intasca circa 140 mila euro.

Assieme all’avvocato civilista romano, sono indagati alcuni suoi prestanome: Pierpaolo Palla, Fabrizio De Santis, Cipriano Sciacca

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