Arpalo 2: la prescrizione pota diversi capi di imputazione a carico di molti degli imputati nel processo che vede al centro il fallimento del Latina Calcio in epoca Maietta
Erano 53 i capi di imputazione nel processo che per sintesi può essere riferito al fallimento del Latina Calcio in epoca Maiettopoli. “Erano” perché, dopo l’udienza odierna, una quindicina di capi di imputazione, riferibili a reati tributari, sono stati potati dalla prescrizione, così come invocato, in particolare, dall’avvocato Fiorella, a cui si sono associati diversi colleghi. A beneficiare della prescrizione per alcune accuse alcuni degli imputati eccellenti del processo, ossia la seconda parte del procedimento cosiddetto Arpalo. Si tratta di Pasquale Maietta, Fabrizio Colletti, Antonio Aprile, Max Spiess e altri. La prescrizione, ovviamente, è il prodromo all’istanza di dissequestro che gli avvocati difensori produrranno in riferimento ad alcuni beni posti sotto sigillo dagli inquirenti.
Il processo è stato rinviato dal terzo collegio, presieduto dal giudice Beatrice Bernabei, al prossimo 6 novembre quando il pubblico ministero Giuseppe Bontempo comincerà a escutere i suoi testimoni, in quel caso uno degli investigatori della Guardia di Finanza.
Dopo rinvii e giudici incompatibili, il processo scaturito dall’inchiesta Arpalo e sfociato in un secondo procedimento giudiziario che vede alla sbarra 37 imputati è ufficialmente iniziato.
Il processo, come noto, vede alla sbarra diversi protagonisti della vicenda del Latina Calcio ai tempi di Maiettopoli quando l’ex deputato di Fratelli d’Italia, Pasquale Maietta, stava per incorrere in tutti i guai giudiziari che gli sono piovuti addosso dal 2016 in poi. Il principale “gemello”, Arpalo 1, è incardinato presso il Tribunale di Latina ed è ancora nella fase delle testimonianze dell’accusa, considerando che si parla di fatti datati anche oltre dieci anni fa.
Sono 37 gli imputati del secondo filone dell’inchiesta Arpalo condotta della Guardia di Finanza e dalla Squadra Mobile di Latina, coordinati dai sostituti procuratori di Latina Claudio De Lazzaro (non più in servizio alla Procura di Latina) e Giuseppe Bontempo. Al centro del procedimento il Latina Calcio (anche nel primo filone ci sono episodi contestati in merito alla società calcistica), per ipotesi di associazione per delinquere finalizzata a bancarotta fraudolenta, riciclaggio e corruzione. L’attuale dirigenza del Latina Calcio è completamente estranea all’indagine e al processo, mentre quel Latina Calcio è imputato nel processo odierno e la curatela fallimentare è parte civile insieme alle curatele della Tre Assi srl e Emme srl, assistite dall’avvocato Cardarello. Il collegio difensivo composto dagli avvocati Dinacci, Giudetti, Vasaturo, Palombi, Maestri, Ciotti, Fiorella, Petrucciano, Tognozzi, Zeppieri, Diddi, Censi, Marino, Frisetti, Magnarelli, Napoleone, Lucchetti, Farau, Calabrese, Massi, Amadei, Vitelli, Corella, Santamaria, Santangelo, Laurora, Mora, Cellini, Vita, Di Tommaso e Cannizzo.
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Alcune ipotesi di reato contestate ad alcuni indagati erano state già dichiarate estinte per intervenuta prescrizione. Al centro del secondo troncone d’indagine, i tre imprenditori che rilevarono la società calcistica prima che fallisse, in circostanze che apparirono inusuali: Benedetto Mancini e Angelo Ferullo, entrambi di Anzio, e Regina Daniela Wainstein originaria della Finlandia.
Alla sbarra, oltreché Pasquale Maietta, anche l’imprenditore di Sermoneta, ex candidato sindaco ed ex dirigente del Latina Calcio, Antonio Aprile. A processo la stessa imprenditrice ed ex Presidente del Latina Calcio Paola Cavicchi, i figli di lei, Fabrizio e Roberta Colletti, e professionisti, imprenditori, più l’ex braccio destro di Maietta e team manager del Latina Calcio, Pierluigi Sperduti (alla sbarra anche nel processo principale di Arpalo). E ancora: Augusto Bizzini, Max Spiess, Fabio e Ivano Allegretti, Giovanni Fanciulli, Pietro Palombi, Roberto Noce, Paola Neroni, il commercialista Salvatore Di Raimo (già condannato in primo grado, col rito abbreviato, a 4 anni per il processo Arpalo), Giovanni Fanciulli, Sergio Dari, Massimiliano Mancini, Dario Antonucci, Giampiero e Stefano Zampieri, Davide Zinicola, Marco De Cupiis, Simone Allegretti, Sossio Laricci e Christof Marek, oltreché ai tre finanzieri, all’epoca dei fatti in servizio presso il Comando provinciale di Latina, Riccardo Tomei, Claudio Arpaia e Ciro Pirone.
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