ARMI NEL SOLAIO DI CASA: 4 ANNI DI RECLUSIONE PER IL CUSTODE DI FONDI

Fondi, condannato il 53enne arrestato per detenzione abusiva di armi comuni da sparo e munizionamento e ricettazione di arma provento di furto

Condannato a 4 anni di reclusione il 53enne di Fondi, Lino Pannone, difeso dall’avvocato Giulio Mastrobattista e accusato di detenzione di armi e munizioni. A decidere la pena, nel giudizio abbreviato per il fondano, è il giudice per l’udienza preliminare del Tribunale di Latina, Mara Mattioli. Una pena più bassa rispetto alla richiesta del pubblico ministero Valentina Giammaria: 5 anni e 8 mesi.

Dopo il suo arresto avvenuto ad aprile, Pannone, di professione muratore, aveva deciso di rispondere nell’ambito dell’interrogatorio di convalida del suo arresto. Nella sua disponibilità i Carabinieri avevano trovato armi e munizioni all’interno del solaio di casa.

Un arresto di indubbio interesse, derivante dagli approfondimenti investigativi dei Carabinieri della Compagnia di Terracina e del Nucleo Investigativo di Latina, diretto dal tenente colonnello Antonio De Lise, svolti dopo gli arresti di novembre 2024 che avevano dato un colpo notevole al gruppo fondano capeggiato da Massimiliano Del Vecchio e indotto un personaggio di peso, Johnny Lauretti, arrestato anche lui, a scegliere di diventare collaboratore di giustizia.

Pannone aveva spiegato al Gip del Tribunale di Latina, Barbara Cortegiano, di non essere il proprietario delle armi trovate in case e di averle custodite per fare un favore a qualcuno di cui non ha rivelato il nome. Un custode che teneva la “retta”, come si dice in gergo. Alla fine dell’interrogatorio, il Gip Cortegiano, convalidando l’arresto, aveva emesso un’ordinanza di custodia cautelare agli arresti domiciliari.

Il suo arresto era avvenuto lo scorso 11 aprile, quando i Carabinieri lo avevano fermato. Nello specifico, al termine di speditiva attività d’indagine, i militari dell’Arma avevano perquisito la casa di Pannone nella zona di San Magno, rinvenendo nella sua disponibilità due fucili, di cui uno artigianale risultato da accertamenti provento di furto, 150 cartucce calibro 9 X 21, 8 cartucce calibro corto, 50 cartucce calibro 7 X 65, 47 cartucce calibro 357, 97 cartucce calibro 45 e 50 cartucce calibro 9, il tutto occultato in una intercapedine realizzata sotto il solaio della propria abitazione. Il materiale è stato sottoposto a sequestro.

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La perquisizione, come detto, era avvenuta seguendo il filo delle indagini che dall’anno scorso avevano portato agli arresti del gruppo di Ferri-Pannone e, a seguire, del sodalizio che ha avuto il sopravvento, quello suddetto, capeggiato da Del Vecchio, proprio sul medesimo gruppo Ferri-Pannone (quest’ultimo omonimo del muratore custode delle armi). Era stato il pubblico ministero Martina Taglione a chiedere l’arresto del muratore di Fondi. Oggi, 26 novembre, la condanna in primo grado. Scontato l’appello da parte della difesa.

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