Ugl Salute: “L’internazionalizzazione dell’Ares 118 rischia di creare nuovi disoccupati. Occorre l’intervento della Regione Lazio”
C’è preoccupazione riguardo all’internalizzazione delle postazioni di soccorso nell’Azienda ARES 118. È quanto espresso, in una nota congiunta, dal Segretario Regionale Armando Valiani, il Segretario UTL Latina Ivan Vento, il Segretario Provinciale UGL Salute Latina Fabiola Del Gais, e dal Rappresentante Sindacale HEARTLIFE Roberto D’Arcangeli.
L’internalizzazione delle postazioni di soccorso nell’Azienda ARES 118 da parte della Regione Lazio, come messa in atto, prevede la soppressione dei 15 posti di lavoro all’interno della postazione interessata e la sostituzione del personale con dipendenti presi dalla graduatoria in vigore. Questa decisione rischia di generare una possibile perdita di numerose posizioni occupazionali e, di conseguenza, delle numerose professionalità distribuite sul territorio che attualmente svolgono un ruolo fondamentale proprio in quei servizi che si vogliono internalizzare. La UGL ritiene di estrema importanza preservare le competenze professionali acquisite nel corso degli anni da parte del personale sanitario e di ausilio.
L’incontro con le Direzioni Aziendali che hanno in appalto le postazioni nella provincia di Latina ha visto un confronto serrato sulle modalità con cui sono state affrontate le chiusure delle prime 2 postazioni ad Aprilia. Grazie all’intervento del sindacato, il personale verrà redistribuito dalle varie aziende senza causare disagio sociale. Sono in programma altre 12 internalizzazioni delle postazioni che coinvolgeranno circa 180 lavoratori. Tuttavia, sarà impossibile trovare una soluzione per questi dipendenti se la Regione stessa non cambierà i suoi parametri per l’internalizzazione.
Pertanto, è stata richiesto con urgenza un incontro in Regione al Presidente Rocca, alla commissione Sanità e alla Dirigenza dell’ARES 118. Questa richiesta tiene conto dell’esaurimento delle graduatorie del concorso per Autisti, dell’imminente concorso per Infermieri e delle criticità legate alla mancanza di barellieri e al complesso ruolo dei soccorritori. Si ribadisce l’urgenza di definire un percorso condiviso per garantire la tutela dei livelli occupazionali e delle professionalità presenti sul territorio.
La UGL Territoriale della Provincia di Latina ha sollevato una questione di grande importanza riguardante i lavoratori del pronto intervento sanitario 118 all’interno dell’Azienda ARES. Nonostante abbiano svolto un ruolo fondamentale durante l’emergenza Covid, questi lavoratori sembrano essere stati velocemente dimenticati. La UGL SALUTE ha da tempo promosso la discussione sulla necessità di ridurre il divario retributivo tra i lavoratori del settore sanitario pubblico e quelli impiegati dalle imprese private che gestiscono il servizio per l’Ares.
C’è poi l’aspetto contrattuale: attualmente, la tipologia in vigore per gli operatori dell’emergenza sanitaria non riconosce pienamente le loro professionalità e risulta mortificante dal punto di vista economico. È quindi di estrema importanza definire un nuovo contratto di lavoro che possa garantire migliori condizioni lavorative e ridurre il divario retributivo, al fine di ripagare i sacrifici compiuti dagli operatori negli ultimi anni e assicurare un servizio all’altezza delle esigenze del territorio.
La UGL ha sollecitato più volte la Regione Lazio affinché tutti gli operatori del pronto intervento vengano accorpati sotto un unico contratto, anche attraverso l’internalizzazione delle varie postazioni. È stato specificato che questo passaggio deve necessariamente prevedere il mantenimento delle figure professionali coinvolte.
Il sindacato ha richiesto con urgenza un incontro in Regione al Presidente Rocca, alla commissione Sanità e alla Dirigenza dell’ARES 118. Questa richiesta tiene conto dell’esaurimento delle graduatorie del concorso per Autisti, dell’imminente concorso per Infermieri e delle criticità legate alla mancanza di barellieri e al complesso ruolo dei soccorritori.