Il Sindacato Confail interviene sui mezzi d’emergenza: “Sono stati trasformati in taxi, chiediamo intervento di D’Amato e del Prefetto”
“Non è la prima volta che accade , non capiamo le motivazioni di queste direttive. Come al solito chi ci rimette le penne? Gli operatori del 118 delle ditte private. Sappiamo benissimo che Heart Life ha attivato la sorveglianza sanitaria, ma ancora oggi con oltre 10 operatori contagiati della ditta San Paolo della Croce non comprendiamo perché la stessa non attiva la sorveglianza sanitaria alle circa 60 unità che lavorano a Sonnino, Cori, Cisterna ed Aprilia”.
“Non vogliamo pensare che sia per risparmiare i due euro di tampone. Sanificazione dei locali delle postazione fai da te, chi sanifica? Spogliatoi? Uomo-donna separati dove sono? Chi dovrebbe controllare queste ditte è latitante ARES, dove sei? Forse ancora in Smart Working? Rischiamo di rimanere senza operatori perché a breve diventeranno tutti positivi. Oltre la beffa dei turni stressanti per gli operatori perché lavorano a 4 unità superando ogni mese le ore da contratto, ci si aggiungono gli straordinari pagati a tariffazione oraria normale”.
“Ormai gli operatori sono diventati solo ed esclusivamente macchine per fare soldi e basta. Rispetto zero, anzi l’azienda risponde che mette a disposizione uno Psicologo per gli operatori che ne hanno bisogno.
Chiediamo un intervento dell’Assessore D’Amato e del Prefetto Di Latina per arginare queste arroganze a volte addirittura trasformate a Mobbing spostando a piacere aziendale operatori che da 10/15 anni lavorano in una postazione mettendoli a condizioni di disagio per le distanze raddoppiate o addirittura triplicate”.
Così, in una nota, il Segretario Regionale Confail Sanità Lazio Vinicio Amici.