“In riferimento alla nota dei consiglieri Lucci e Avvisati sul caso dei titoli edilizi ottenuti nel tempo da un tecnico non abilitato, deflagrato all’inizio del 2020 e conclusosi penalmente con una condanna per uso abusivo del titolo professionale, si ribadisce quanto già comunicato in sede di Consiglio Comunale in risposta ad una interrogazione degli stessi consiglieri.
Anzitutto l’Amministrazione è consapevole della delicatezza del caso e delle implicazioni, sia patrimoniali che emotive dei cittadini coinvolti loro malgrado in una situazione paradossale: opere edilizie autorizzate e coerenti con le norme urbanistiche ed edilizie che perdono la loro legittimità a causa della mancanza dei titoli abilitativi da parte del professionista.
È volontà della amministrazione di porre in essere tutti gli atti e le azioni necessarie che possano risolvere la questione, o quantomeno ridurre al minimo le conseguenze sui proprietari degli immobili interessati (si tratta a seguito dell’attività ricognitiva e di verifica posta in essere dall’Ufficio di circa 140 soggetti).
I casi meno complessi come ad esempio quelli relativi alle pratiche di condono, dove non vi è una vera attività progettuale del tecnico per nuove opere, ma il rilievo di quelle eseguite, sono stati affrontati e via via definiti dall’Ufficio. In altri casi, però, come per i Permessi a Costruire o alcuni tipi di SCIA, occorre una valutazione più attenta, tenuto conto che il caso in questione ha una sua particolarità, che è priva peraltro di riferimenti giurisprudenziali significativi, pertanto è necessario procedere con cautela valutando tutte le implicazioni che si possono determinare in ogni passaggio amministrativo.
Infatti per le opere più complesse oggetto di permesso di costruire è coinvolto l’Ufficio del Genio Civile, con il quale il Comune ha avviato da tempo l’opportuno e necessario confronto per risolvere la parte di sua competenza, essendo interessata la sicurezza statica del fabbricato, al quale sono state fornite anche alcune informazioni di dettaglio sulla vicenda. Anche per questo la notizia data dai due consiglieri che altri Comuni stanno operando alla soluzione dello stesso problema con procedure e personale dei propri uffici, ci lascia perplessi; comunque saranno fatte rapide verifiche nel merito presso gli Enti segnalati.
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L’avvio del procedimento di annullamento dei titoli edilizi in autotutela (si ribadisce, a differenza di quanto riportato nel titolo dell’articolo di stampa di lunedì 17 febbraio, di cui si chiede immediata rettifica, che trattasi di avvio del procedimento ex L. 241/90 e non di provvedimento di annullamento) dà la possibilità a tutte le parti interessate di esprimere formalmente osservazioni ai sensi dell’art. 10 bis della L. 241/90 per le opportune valutazioni di merito alla vicenda, nell’ottica di un confronto bilaterale tra l’Amministrazione ed i legali rappresentanti delle parti coinvolte.
Il legale che da anni segue per conto del Comune la vicenda, sulla base delle proprie valutazioni e delle osservazioni presentate, sta ora predisponendo un “Parere Legale” che offrirà le opportune indicazioni circa le procedure da seguire per una corretta definizione dell’iter avviato, nell’ottica dell’interesse pubblico generale.
Nella nota richiamata è stata ipotizzata, ancorché in buona fede, una corresponsabilità da parte degli Uffici in quanto non avrebbero verificato le credenziali del sedicente tecnico. A riguardo, evidenzio che l’art. 73 del DPR 445/2000 chiarisce pienamente la non responsabilità dell’amministrazione e dei dipendenti per gli atti emanati nel caso di false dichiarazioni o di documenti falsi prodotti da terzi, come nel caso in esame.
Pertanto, quello che è importante in questo momento è avere un atteggiamento serio sulla vicenda; se è legittimo interrogare l’Amministrazione sull’andamento della vicenda e sui passi che questa sta avviando, ed eventualmente sollecitarla, non appare opportuno deformare o strumentalizzare l’attività in essere solo per accreditarsi come paladini degli interessi dei cittadini coinvolti.
Tutti vogliamo risolvere al meglio la situazione che riveste anche interesse pubblico; alimentare aspettative improprie o suggerire ipotesi non sostenibili dal punto di vista amministrativo o giuridico non aiuta, ma accresce la confusione”.
Così, in una nota, Vittorio Tomassetti, Assessore all’Urbanistica e all’Ambiente del Comune di Sabaudia