Un progetto di rieducazione civica contro la devianza giovanile, la proposta del candidato sindaco Lanfranco Principi
Un progetto di rieducazione civica per correggere la devianza giovanile. Un tema importante e che richiede una maggiore attenzione da parte delle istituzioni, al fine di modificare una mentalità punitiva di fronte a una violazione delle regole dettate dalla civile convivenza e ottenere così da un lato misure correttive più efficaci ai fini del reinserimento, dall’altro un vantaggio anche per la collettività.
Il termine devianza non può essere banalizzato con il termine delinquenza, perché non attinge solo alla commissione di reati, ma alla violazione di regole sociali o morali. Gli interventi e le azioni a valenza socio-educativa posso essere portati avanti in collaborazione con la scuola, con i servizi sociali, con le associazioni del territorio e con le forze dell’ordine e si inseriscono all’interno dell’idea più ampia di stimolare lo svolgimento di eventi, seminari e occasioni formative in tema di legalità ed educazione civica. L’idea è quella di rapportarsi al reato o alla violazione commessa dal ragazzo, offrendo allo stesso la possibilità di sensibilizzarsi verso il tema oggetto di reato, applicandosi in un’attività di utilità sociale personalizzata e predisposta ad hoc, finalizzata alla correzione di un comportamento deviante.
“La nostra idea – sottolinea il candidato sindaco di un’Altra Aprilia Lanfranco Principi – è quella di approntare una strategia che offra la possibilità al soggetto deviante di comprendere la gravità dell’illecito commesso stimolando la sensibilità personale, ma offrendogli anche la possibilità di sentirsi parte attiva della società che non lo condanna, ma lo accoglie e aiutandolo a diventare una persona consapevole, utile, lo stimola a cercare in maniera costruttiva il suo posto nel mondo. Il progetto, che prenderà forma mettendo in rete servizi sociali, scuola, associazioni del terzo settore e forze dell’ordine, basa il risultato sull’efficacia dell’inversione di ruolo, stimolando nel giovane una reazione empatica e incrementando così anche un senso di appartenenza alla società”.