APRILIA, SCUOLA TROSSI: LO STATO DI DEGRADO DELLO STORICO EDIFICIO

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Scuola rurale Trossi: i Grillini Apriliani e Cittadini Pentastellati portano all’attenzione lo stato di degrado in cui è ridotto l’edificio eretto nel 1933

LA NOTA – Con il ciclo costruttivo delle “Città Nuove”, inaugurato nel 1932 con la bonifica delle paludi pontine, si diede inizio ai lavori di Littoria, a cui seguirono Sabaudia, Pontinia, Aprilia e Pomezia. Con questo ambizioso progetto delle future città pontine si voleva creare una solida maglia produttiva contadina, basata sulla proprietà terriera, con dei punti urbani di riferimento comprensivi di adeguate scuole ed edifici pubblici. In questo contesto si inserisce la realizzazione della scuola rurale fatta erigere nel 1933 dal sig. Trossi, nella sua tenuta, precedentemente bonificata, di Tor Padiglione, da cui prese il nome.

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Questo edificio scolastico, insieme ai complessi di San Pietro in Formis a Campoverde, antica torre saracena a Torre del Padiglione, Scuola Felice Trossi, Torre di Campo del Fico, Casale Garibaldi, Mausoleo di Menotti Garibaldi, Cimitero antico di Carano, presidio sanitario di Carroceto, chiesetta di Sant’Antonio a Carroceto, Casale Il Castellaccio a Fossignano, Torre Spaccasassi, antica sorgente Reggia di Turno (sita a Casalazzara, abbandonata a se stessa ed al cui fianco risulta realizzato un mega depuratore forse abusivo),  rappresenta quel poco di testimonianze storiche, pre e post bonifica, patrimonio immobiliare di valore culturale della nostra città.

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La citata scuola Trossi, uno dei siti storici della Città di Aprilia, iniziativa nobile di Felice Trossi, allora noto campione di corse automobilistiche, giace seppellita tra i rifiuti in via Selciatella, l’antica Appia consolare inferiore. I ruderi di quello che fu un edificio demandato ad istruire i figli dei pionieri, capaci di rendere fertile i terreni dell’agro, strappati alle paludi pontine, risultano ormai fatiscenti ed immersi in una cornice di degrado ed incuria, come si vede dal cortile antistante, già luogo di sosta degli alunni, trasformato in una discarica a cielo aperto, una delle tante disseminate nel nostro territorio, forse assai poco presidiato. Chi mai avrebbe immaginato un tale destino? Non di certo il benefattore e filantropo Felice Trossi che, disinteressatamente, aveva realizzato la struttura. Una scuola al servizio di tutti e da tutti dimenticata ed offesa. È destino del giusto? Non è dato saperlo. Intanto una riflessione, quale appello rivolto a chi può agire per preservare il sito, di proprietà privata, pieno di memoria, storica e architettonica, cominciando dalla rimozione dei rifiuti, emblema dell’incuria locale.

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