Una strana missiva recapitata dalla consigliera regionale alla cittadina prima firmataria delle proteste contro l’impianto Tmb di Aprilia
Sono passati tre mesi da quando una corposa denuncia di 143 cittadini apriliani ripercorreva la storia dell’impianto di trattamento meccanico biologico ubicato in Via Valcamonica, mettendo in rilievo diverse testimonianze sulla struttura di Rida Ambiente.
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Ne è seguito un contenzioso ancora in atto, in quanto Rida Ambiente si è ritenuta lesa dal contenuto di quella lettera sporgendo denuncia-querela.
Fin qui tutto abbastanza prevedibile: da una parte la protesta, dall’altra la legittima difesa. Solo che ora spunta un particolare piuttosto bizzarro che, però, rischia di sfociare in altri polemiche con tanto di denuncia contro ignoti.
Succede che Rosalba Rizzuto, la prima firmataria della lettera denuncia contro l’impianto Rida, recapitata a varie Istituzioni lo scorso marzo, riceve una lettera (vedi immagine sotto). La bizzarria non sta tanto nel breve contenuto della missiva quanto il mittente.
Accuse durissime nei confronti della società Paguro srl, riconducibile alla patron di Rida Ambiente Fabio Altissimi. E proprio ieri, 24 giugno, è stato pubblicato sull’Albo Pretorio del Comune di Aprilia l’avviso di sopralluogo in merito all’istanza presentata dalla società Paguro che chiede l’autorizzazione alla Provincia di Latina per la “ricerca d’acqua da corpo idrico sotterraneo in Via Savuto a mezzo perforazione di un pozzo”.
Come noto, in Via Savuto, nella località apriliana dell’ex cava di “La Cogna”, Paguro srl ha presentato già nel 2016 e nel 2020 un progetto di bonifica dei terreni con la prospettiva di una nuova discarica dove stoccare lo scarto di lavorazione del Tmb di Aprilia. Una scelta discussa, criticata, discutibile, non voluta dalla maggioranza dei cittadini e che vede in corso d’opera una conferenza dei servizi tra Enti. Ci sono, al momento, almeno tre pareri qualificati contrari al progetto della Paguro: Comune di Aprilia, Arpa Latina e Soprintendenza.
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La conferenza dei servizi è stata aggiornata al prossimo 8 luglio.
Tornando alla missiva spedita a Rizzuto, pur essendo un contenuto molto forte, potrebbe risultare uno dei tanti messaggi senza circostanziare l’accusa di eco-mafie. Tuttavia, la particolarità è che il mittente (vedi immagine sotto) della lettera risulta essere la consigliere regionale del Movimento 5 Stelle, Gaia Pernarella (vedi di seguito).
L’esponente pentastellata di Terracina, però, si dice sconcertata perché mai ha inviato una lettera del genere ad alcuno: “Ho appreso ieri (ndr: 24 giugno) di questa lettera e mi ritengo lesa – dichiara – Non ho mai spedito alcuna lettera che parlasse del progetto Paguro. Sto preparando la mia denuncia contro ignoti“.
Chi cerca di avvelenare i pozzi? Una domanda a cui, a denuncia presentata, saranno gli organi competenti a dover rispondere.