APRILIA, L’ASSOCIAZIONE ANTIMAFIA SULLE AFFERMAZIONI DI LAX (FDI): “DETTE COSE GRAVI”

Salvatore Lax
Salvatore Lax

“Domenica mattina in un evento politico organizzato dal partito Fratelli d’Italia (partito che, non è superfluo ricordare, era nell’ultima giunta comunale ed è al governo del Paese) l’ex Presidente del Consiglio Comunale Lax ha rilasciato una dichiarazione al giornalista Salvatore Lonoce, affermando: “c’è una convergenza di episodi molto grave che si stanno concentrando, non sappiamo se ci sia dietro un disegno organizzato per far si che l’opinione pubblica ci aggredisca ancora di più, a livello nazionale non stiamo facendo una buona figura, non so se qualcuno voglia spingere le istituzioni politiche giuridiche a fare scelte diverse da quelle che magari sono legate poi ai fatti reali, sappiamo che la politica ha dei compiti e la magistratura ne ha degli altri”.

Come Reti di Giustizia. Il sociale contro le mafie, riteniamo si tratti di affermazioni gravi, soprattutto per il loro carattere allusivo, che non possono essere pronunciate con leggerezza e restare senza risposta, soprattutto nel delicatissimo contesto in cui si inseriscono.

L’escalation di violenza criminale nella nostra città richiede attenzione e cura (come lo richiedeva e lo richiede il tema delle mafie, a prescindere dalla perpetrazione di atti violenti) specie da una delle più alte cariche dell’ultima consiliatura di Aprilia: se Lax è a conoscenza di un “disegno” lo invitiamo, come Associazione, a recarsi con massima sollecitudine in procura o dalle forze dell’ordine per verbalizzare tutte le informazioni in suo possesso. 

Se, al contrario, si tratta di un tentativo di ingenerare confusione nell’opinione pubblica e di imprimere una precisa direzione politica nell’iter decisionale sullo scioglimento per mafia del Comune di Aprilia, allora è un tentativo che come realtà che si occupa di antimafia sociale dobbiamo condannare. I dati e i fatti pertinenti sono stati raccolti da una commissione d’accesso e la Relazione del Prefetto di prossima presentazione al Ministro degli Interni ne darà conto. 

Fratelli d’Italia ha già espresso pubblicamente, durante il congresso cittadino, la propria contrarietà allo scioglimento per mafia, affermando che la città “non lo merita” e la Presidente del Consiglio Giorgia Meloni ha già dato prova in passato e proprio nella nostra provincia di quale sia la sua idea in merito, opponendosi nel 2009 allo scioglimento del comune di Fondi nonostante la relazione del Prefetto di allora (appigliandosi alle dimissioni in blocco avvenute il giorno precedente quello stabilito per la decisione). Le affermazioni di Lax, quindi, non ci stupiscono.

Un concetto di legalità quantomeno distorto e fatto coincidere con un generico slogan a favore della sicurezza, noncurante delle diseguaglianze, delle sopraffazioni, dei privilegi, delle violazioni sistematiche dei diritti e di tutti i fattori che fanno prosperare le mafie.

Questo è il momento per Aprilia di provare a guarire socialmente e c’è necessità di ripulire la macchina amministrativa e cucire le ferite inferte dai sistemi politico-mafiosi che l’hanno terremotata: tale occasione svanirebbe in assenza dello scioglimento per mafia, compromettendo l’esercizio di un voto libero e consapevole da parte dei cittadini se si dovesse andare ad elezioni  poco prima l’inizio del processo relativo all’operazione Assedio il 10 giugno.

Così, in una nota, “Reti di Giustizia. Il sociale contro le mafie“.

“Le associazioni culturali rappresentano un patrimonio prezioso nella difficile congiuntura che la città di Aprilia si trova ad attraversare. Quando però l’analisi risulta priva di onestà intellettuale e minata dall’istinto di manipolare le informazioni per gettare selettivamente discredito su una precisa parte politica perché lontana dai propri riferimenti politici, si rischia di generare confusione e diffamare chi ama Aprilia, la città dove è nato, dove vive, lavora e dove cresce i propri figli, dove spera di proseguire con un’azione politica sana e orientata solo al bene della comunità.

Questa premessa è d’obbligo, dopo aver letto la nota diramata nelle scorse ore dall’Associazione Reti di Giustizia, dove si ravvisa il chiaro intento di manipolare le parole pronunciate dall’ex presidente del consiglio Salvatore Lax, per condizionare l’opinione pubblica e gettare discredito su un intero partito

Solo filtrato con una buona dose di cattiva fede, il messaggio di Salvatore Lax può risultare non condivisibile, dal momento che lo stesso ha affermato che gli episodi violenti che si sono susseguiti nelle scorse settimane potrebbero nascondere la volontà dei gruppi criminali di minare ancora di più le istituzioni locali, al fine di ristabilire un controllo diretto sulla città tramite la strategia della paura e della confusione.

Non è la prima volta che questa associazione prova a distorcere le parole di chi appartiene al nostro partito e a cercare di imporre il proprio pensiero quasi fosse la verità assoluta. Per questo, ci teniamo in questa sede a ribadire un concetto: chi di dovere è già al lavoro e leggendo gli atti stabilirà se sarà necessario procedere con lo scioglimento per mafia. Una decisione che rispetteremo, vivendo eventualmente lo scioglimento per mafia come un male necessario, non certo come una circostanza di cui dover gioire, restando convinti che la politica, quella buona e orientata al bene della comunità, rappresenti uno strumento in grado di rispondere al meglio ai bisogni reali dei cittadini, molto più di quanto una gestione amministrativa tecnica possa essere in grado di fare.

Confidando che venga presto meno questa tendenza a conservare una memoria selettiva dei fatti, vorremmo approfittare di questo spazio per chiedere a questa associazione un chiarimento, ricordando alla stessa che non sarà né Reti di Giustizia né Fratelli D’Italia a stabilire la verità e chiarire le responsabilità delle persone coinvolte nell’inchiesta Assedio, ma la magistratura in fase processuale.

Pur avendo più volte ribadito di aver letto con cura gli atti contenuti nell’ordinanza dell’inchiesta Assedio, Reti di Giustizia pare dimenticare che i fatti oggetto di indagine risalgono al periodo 2018-2021, quando l’amministrazione era affidata al sindaco Antonio Terra e oltre a Lanfranco Principi e Luana Caporaso (tutti e tre indagati con diversi capi d’imputazione), sedevano in giunta Giorgio Giusfredi, Michela Biolcati Rinaldi, Gianluca Fanucci e Alessandro D’Alessandro, che non risultano indagati.

Fermo restando che restiamo garantisti e siamo certi che le tre persone indagate avranno modo di difendersi in tribunale, nell’ambito di un processo che non è ancora iniziato, viene spontaneo domandarsi perché Reti di Giustizia non avverte l’esigenza di porre interrogativi a chi di quella giunta faceva parte, ma non manca mai di cercare risposte da Fratelli d’Italia, che all’epoca dei fatti sedeva tra i banchi dell’opposizione.

Perché cade nella tentazione di mettere alla gogna un esponente del nostro partito travisando volontariamente il pensiero, ma dimentica di ricordare che durante la commissione volta a decidere sulla costituzione di parte civile del Comune di Aprilia nell’ambito del processo contro Sergio Gangemi e Patrizio Forniti, fu proprio un esponente di Fratelli d’Italia a dirsi a favore di quell’atto? E di fatto, la costituzione di parte civile, al termine di un dibattito c’è stata.

Siamo convinti che l’analisi di quanto accaduto rappresenti il primo passo per superare un momento difficile come quello che sta attraversando la nostra amata città. Strumentalizzare e distorcere la storia, gettare discredito per ragioni politiche su chi è completamente estraneo ai fatti rischia solo di generare confusione ed a trarne beneficio, non sarà certo una città che ha bisogno di tornare a credere nelle istituzioni”.

Così, in una nota, il Coordinatore di FdI Aprilia, Edoardo Baldo.

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