APRILIA: LA REGIONE AUTORIZZA IMPIANTO FOTOVOLTAICO

La Regione Lazio ha autorizzato un impianto fotovoltaico gigantesco in località “Le Scalette” nel territorio comunale di Aprilia. A nulla sono valsi i pareri negativi del Ministero dei Beni Culturali e del Comune di Aprilia.

IL PROGETTO DEL FOTOVOLTAICO

L’area identificata per la realizzazione dell’impianto è situata a Nord-Ovest del Comune di Aprilia, in prossimità del confine con il Comune di Ardea. Al terreno, mediamente pianeggiante su rilievo collinare, si accede tramite Via Scalette, provenendo da Via dei Rutuli. L’impianto sarà disposto a terra su
una superficie utile di circa 60 ettari di terreno agricolo.

L’area di intervento, secondo il piano regolatore di Aprilia, ricade in zona agricola del PRG di Aprilia ed è considerata  “Paesaggio agrario di rilevante valore” dal PTPR Lazio.

Anche se va ricordato come nel vertice più ad ovest del terreno perimetrato, è visibile la porzione di superficie occupata dal vincolo per le acque pubbliche (Fosso dell’Acqua Buona) che però secondo la regione sarà escluso dall’impronta a terra dell’impianto fotovoltaico.

L’impianto sarà connesso alla rete elettrica di Ardea e Pomezia e svilupperà una potenza di circa 40 Megawatt.

IL CANTIERE 

Ovviamente durante la realizzazione dell’impianto vi sarà un cantiere, e  quindi ci sarà necessità di smaltimento e recupero differenziato di rifiuti. Per questo il progetto prevedeun numero e un’estensione sufficiente di
aree per lo stoccaggio temporaneo, almeno per le seguenti categorie merceologiche:
 

  • Moduli contenenti silicio;
     
  • Elementi in acciaio (strutture in elevazione, recinzione e pali di fondazione);
     
  • Elementi in ghisa (apparecchi di giunzione);
     Cavi in rame;
  • Guaine in PVC e similari;
     
  • Apparecchiature elettriche;
     
  • Componenti prefabbricati in c.a. (cabina di trasmissione, locale monitoraggio e pozzetti);
    Terre e rocce da scavo.

Per quanto riguarda gli  accumulatori sarà studiato un
contratto che preveda tra le sue clausole anche la loro rimozione e successivo smaltimento a fine vita, da parte dello stesso soggetto che le avrà fornite. 

La regione si aspetta che durante il cantiere i mezzi utilizzati potrebbero  sviluppare emissioni in atmosfera attive distinte in base alla natura del possibile contaminante in: sostanze chimiche, inquinanti e polveri.

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