L’amministrazione comunale ha officiato alla cerimonia di intitolazione dell’area verde compresa tra via Antonio Gramsci, via Volturno, via Enrico Fermi, via Giuseppe Di Vittorio a Giuseppe Impastato
La cerimonia ha visto la presenza del primo cittadino Antonio Terra, dei rappresentanti dell’Osservatorio per la Legalità e la Sicurezza, di parte dell’amministrazione comunale, delle forze dell’ordine ed delle associazioni combattentistiche e d’arma. Presenti anche gli studenti della scuola media Menotti Garibaldi. Durante la cerimonia è stata scoperta la targa con il nome di Giuseppe Impastato, giornalista, conduttore radiofonico ed attivista politico ucciso dalla mafia nel 1978. Successivamente vi è stata la benedizione del parroco Don Alessandro.
La mattinata si è aperta con l’intervento del primo cittadino Antonio Terra. “Abbiamo scelto questa giornata non a caso, primo giorno di primavera. Il 1° marzo 2017, con voto unanime alla Camera dei Deputati, è stata approvata la proposta di legge che istituisce e riconosce il 21 marzo quale “Giornata della Memoria e dell’Impegno in ricordo delle vittime delle mafie”, ha detto nel suo discorso il primo cittadino, da oggi questo parco dunque porterà il nome di un nostro connazionale illustre: “Parco Giuseppe Impastato. L’intitolazione del parco comunale nei pressi di una scuola, la Menotti Garibaldi, ha un valore culturale importante proprio per le nuove generazioni e risponde ad una richiesta della comunità apriliana all’interno di un percorso che l’amministrazione comunale ha condiviso anche con l’Osservatorio per la Legalità e la Sicurezza. La proposta, ricordiamo, dopo il passaggio all’interno della Commissione Toponomastica è stata approvata dalla giunta comunale con deliberazione dello scorso 30 Marzo 2021″.
“Questo atto, come dicevo, segue tutta una serie di intitolazioni con le quali l’amministrazione comunale di Aprilia, attraverso un percorso culturale condiviso, intende riverberare alla comunità messaggi dall’alto valore civico, democratico, di giustizia e legalità. Avvertiamo forte l’esigenza come amministratori, ed io come sindaco, di costruire nella nostra città una memoria comune a partire dalle storie di chi ha pagato con la vita il proprio impegno civico. Questa piccola ma significativa cerimonia avviene a pochi giorni, tra l’altro, dalla giornata che l’amministrazione comunale ha voluto dedicare a tutte le vittime della mafia. Mercoledì 9 marzo il Comune di Aprilia e l’Osservatorio per la Legalità e la Sicurezza, hanno organizzato un doppio appuntamento per onorare la memoria di quanti sono caduti nella lotta alle mafie. Presso il parco Falcone e Borsellino abbiamo riconsegnato alla cittadinanza, dopo un restauro, il piccolo mausoleo dedicato alla memoria dei due giudici che recentemente aveva subito un increscioso attacco vandalico. Nel pomeriggio dello stesso giorno presso la sala Consiliare Luigi Medi abbiamo, inoltre, ospitato per un incontro-dibattito l’attivista Franco La Torre, figlio di Pio La Torre politico e sindacalista ucciso dalla mafia al quale si deve la legge 13 settembre 1982, numero 646 (detta “Rognoni-La Torre”), che introdusse nel codice penale l’art. 416-bis, il quale prevedeva per la prima volta nell’ordinamento italiano il reato di “associazione di tipo mafioso” e la confisca dei patrimoni di provenienza illecita. In quell’occasione Franco La Torre ci ha ricordato che “Il ruolo degli enti locali, e in generale quello dello Stato, è basilare nel contrasto a quel grumo di potere che è la mafia e che lo scopo primario di queste organizzazioni è l’accaparramento di appalti e concessioni”.
“L’esempio dei due giudici Falcone e Borsellino, quello di Pio La Torre e di Giuseppe Impastato e di quanti come loro hanno lottato per la nostra Repubblica ci dice chiaramente che le mafie aggrediscono prima di tutto il bene comune. Il patrimonio di tutti noi. La battaglia alla mafia, dunque, è una battaglia per la democrazia e per la difesa dei diritti fondamentali dei cittadini”.