La lettera aperta di diversi esponenti della politica e della società civile del sud pontino rivolta alle Istituzioni: un appello alla sicurezza
“Un secondo fatto gravissimo è accaduto nella città di Formia, dopo l’omicidio del giovane Bondanese, giungono i colpi di arma da fuoco contro una concessionaria di auto e resta ferito Gustavo Bardellino. I cittadini di Formia e degli altri Comuni del Golfo di Gaeta si interrogano sul tema della sicurezza e della convivenza civile, messe in discussione da questi fatti gravissimi. E ancora una volta si può senz’altro affermare come i residenti del sud pontino siano costretti a vivere senza sentirsi sicuri nel loro territorio. A questo punto ci si chiede se, oltre alle immediate indagini, quali altre risposte ed iniziative di lungo termine intendano intraprendere le amministrazioni dello Stato, dai Comuni alla Regione Lazio, alle Forze dell’Ordine, dalla Magistratura fino ai Ministri della Giustizia e dell’Interno.
Dalla metà degli anni ’70 le città del golfo hanno visto crescere le infiltrazioni della delinquenza organizzata contro la quale era necessario esercitare la massima attenzione ed il conseguente contrasto. Pur considerando le efficaci operazioni avvenute negli anni trascorsi, gli ultimi episodi dimostrano come la mala pianta continui ad attecchire. Aver soppresso la sezione distaccata del Tribunale di Latina a Gaeta, con il conseguente appesantimento della Procura di Cassino, già prima a corto di personale, non aver proseguito con le attività dell’Osservatorio Comunale di Formia contro la criminalità organizzata, il non essere riusciti a promuovere una crescita economica sostenibile e trasparente, mettono ancora a rischio il Capitale Sociale e la Civile Convivenza del sud pontino (isole comprese di Ponza e Ventotene).
In questa situazione ognuno è chiamato ad assumere la responsabilità e a fare la propria parte. Pertanto, sollecitiamo i Sindaci, l’Amministrazione Provinciale e la Regione Lazio a chiedere alla Ministra di Giustizia quali iniziative, nell’ambito della riforma, si vogliano intraprendere per assicurare ai cittadini del sud pontino e delle isole il diritto ad una Giustizia di prossimità, alla Ministra dell’Interno per sapere quali iniziative si stanno praticando per il contrasto al crimine organizzato e la sicurezza, anche in merito alla fattibilità di una sezione distaccata della DIA che possa più agevolmente gestire e traghettare il comprensorio verso una nuova fase di legalità. Infine, chiediamo ai Comuni del Golfo di Gaeta, alle Organizzazioni di Categoria, alle Forze Politiche e Sociali, di attivare (o riattivare come nel caso di Formia) organismi permanenti di vigilanza sugli atti amministrativi con particolare riguardo alla realizzazione e compravendita di immobili, esercizi commerciali, attività di slot machine e giochi d’azzardo e gestione dei servizi pubblici.
Si chiede infine che i Comuni del Sud Pontino siano esclusi dalla scelta delle sedi di soggiorno obbligato soprattutto in merito ai soggetti coinvolti in procedimenti relativi a mafia e camorra”.
I sottoscritti
Amici Maria Teresa, Battaglia Maria Rosaria, Bortone Giuseppe, Calcagnini Andrea, Cannavale Giuseppe, Caputi Sandra, Cannavale Andrea, Carta Alessandro, Celani Daniela, Cervelloni Daniele, Coletti Silvana, Cossuto Veruschka, Carta Francesco, D’Amante Silvio (Associazione Caponnetto), D’Angiò Antonella, D’Urso Vincenza, De Filippo Giancarlo, De Angelis Luigi, De Meo Marcello, Di Maio Francesco, Di Marco Marcello, Erotico Stella, Fiorillo Mario, Fracaro Nadia, Forte Giovanni, Fracaro Sandra, Gargiulo Davide, Genco Salvatore, Mottola Michele, Menanno Patrizia, Loffarelli Giancarlo, Loi Valter, Lorello Maria Luigia, Manca Luciano, Manzo Maria Rita, Mollo Franca, Paparello Civita, Picozza Elvira, Penitenti Massimo, Pignalosa Ciro, Pinelli Luigi, Punzo Francesco Paolo, Rak Clide, Recchia Vincenzo, Ricci Cinzia, Romano Giuseppe, Rosato Antonio, Samperi Francesco, Schiano Ernesto, Schiappa Antonio, Stefanelli Antonio, Tacconi Rosella, Testa Gianmarco,Tomassi Marco,Troisi Rosalba, Visini Rita.