Commissariamento dei Comune di Anzio e Nettuno, la nota del Partito Democratico sullo scioglimento per mafia dei due enti
“Con il commissariamento dei comuni di Anzio e Nettuno da parte del Consiglio dei Ministri e la brillante operazione del Comando Provinciale dei Carabinieri di Caserta contro elementi di spicco della criminalità organizzata, la giornata di ieri si attesta come una delle più drammatiche degli ultimi anni per il nostro territorio, non immune da condizionamenti e infiltrazioni, che nell’ultimo decennio ne hanno caratterizzato tessuto sociale ed economia, con sodalizi che non hanno risparmiato neppure apparati delle stesse istituzioni.
Un territorio che ha saputo esprimere anche una sua criminalità organizzata endogena, capace di dialogare in maniera trasversale con altre forze criminali, nonostante messa a dura prova dai risultati delle indagini, che si sono dimostrate inesorabili e tempestive, pur nelle tortuose pieghe che i tempi della giustizia richiedono.
Se da un lato i successi investigativi degli ultimi anni dimostrano la tenuta delle istituzioni preposte al contrasto della criminalità organizzata, Forze dell’Ordine e Magistratura, cui va un plauso e la più sincera gratitudine per gli sforzi profusi, anche a fronte delle limitate risorse di uomini e mezzi, questa recrudescenza di fenomeni malavitosi deve invitare ad una riflessione tutta la classe politica del territorio, che non può sottrarsi alla sua responsabilità, puntando in maniera imprescindibile solo al mantenimento del consenso e alla gestione del potere.
L’attitudine della mafia al mimetismo a, la sua capacità di resilienza, i dati non incoraggianti dell’ultimo rapporto redatto della Regione Lazio e la relazione della DIA dell’ottobre scorso, non devono far trovare impreparati politici ed amministratori, che sul fronte legalità e giustizia debbono restare vigili, perché dai mercati illeciti all’economia legale purtroppo il passo è breve, e difficilmente reversibile.
A tal proposito si ritiene sia necessario accelerare i tempi per l’apertura del costituendo Commissariato di Polizia di Stato di Aprilia, la cui costituzione aveva già ottenuto il via libera dallo scorso Governo, una misura oggi quanto mai attuale ed improrogabile, per “blindare” definitivamente l’area nord della provincia. Analogamente, mutuando l’appello più volte lanciato dal SIULP di Latina, anche in occasione dell’ultimo congresso tenutosi a Formia nel mese di maggio scorso, sarebbe strategico ed urgente avviare l’iter per l’apertura di una sede distaccata della Squadra Mobile nella città aurunca, un territorio che richiede un impegno investigativo su cui investire contro le infiltrazioni campane, ma anche per il radicamento di una marcata presenza di clan e loro affiliati, come ci ha dimostrato, qualora ce ne fosse stato bisogno, l’operazione dei Carabinieri di ieri.
Sarà impegno costante, inoltre, quello di continuare a caldeggiare quanto proposto dal PD di Latina attraverso la mozione votata a marzo scorso, con la quale si chiedeva un impegno di tutte le forze politiche e le istituzioni preposte per innalzare di fascia la Questura di Latina, un’istanza presentata già nel 2008 e nel 2015 dai Questori dell’epoca e sollecitata dal citato sindacato di polizia, con l’obiettivo di adeguare gli organici (anche delle altre forze di polizia) alle mutate esigenze del territorio, nonché l’apertura di una sede distaccata della DDA e della DIA.
Resta ovviamente un imperativo della politica attenta e lungimirante quello di non considerare solo i sintomi dei fenomeni antisociali, ma di porre in essere tutte le strategie di contrasto partendo dagli strumenti di prevenzione primaria e secondaria, che devono necessariamente passare da interventi di natura culturale ed educativa, fondamentali alla stregua di quelli seppur indispensabili di natura repressiva.
Tutto ciò deve avvenire in maniera compatta fra tutte le istituzioni, per restituire fiducia al cittadino, pure attore di tali processi, attraverso l’esempio di una politica etica e attenta alle metamorfosi sociali forzate da influenze seduttive di natura illecita”.
Così, in una nota, Carmela Cassetta, Vice-Presidente dell’Assemblea PD Lazio e Dirigente del Partito Democratico per la Provincia di Latina, e Tommaso Malandruccolo, ex Consigliere Comunale del PD Latina.