Sciolti i consigli comunali di Anzio e Nettuno. A deciderlo il Consiglio dei Ministri su proposta del Ministro dell’Interno Matteo Piantedosi.
“In considerazione delle accertate forme di ingerenza da parte della criminalità organizzata – si legge nella nota del Consiglio dei Ministri -, che compromettono la libera determinazione e l’imparzialità dell’amministrazione, nonché il buon andamento e il funzionamento dei servizi, ha deliberato, a norma dell’articolo 143 del decreto legislativo 18 agosto 2000, n. 267, lo scioglimento dei consigli comunali di Cosoleto (RC) e Anzio (RM) e l’affidamento della gestione degli enti a commissioni straordinarie appositamente nominate, per un periodo di diciotto mesi”.
Inoltre, il Consiglio dei ministri, “in considerazione dei gravi condizionamenti da parte della criminalità organizzata, ha deliberato l’affidamento a una commissione straordinaria, per diciotto mesi, della gestione del Comune di Nettuno (RM), il cui Consiglio comunale è stato già sciolto, con decreto del Presidente della Repubblica 30 giugno 2022, in quanto non ha approvato il rendiconto di gestione riferito all’esercizio finanziario del 2021”.
Per Nettuno si tratta del secondo scioglimento di un consiglio comunale per condizionamento mafiosa: la prima volta fu nel novembre di 17 anni fa. Era il 2005.
Nel 2022, invece, l’istruttoria, che ha portato allo scioglimento per mafia, era iniziata dopo l’operazione l’operazione Tritone risalente allo scorso febbraio che aveva portato all’arresto di 65 ndranghetisti legati ai clan Madaffari, Gallace, Perronace e Tedesco. Dall’indagine sono emersi condizionamenti anche nelle campagne elettorali che portarono all’elezione dei sindaci Candido De Angelis ad Anzio e di Alessandro Coppola a Nettuno (non indagati).
Ad ogni modo, la commissione d’accesso, nominata dall’allora prefetto di Roma Matteo Piantedosi, oggi Ministro dell’Interno, ha accertato irregolarità negli affidamenti di appalti pubblici anche alle giunte precedenti a queste ormai sciolte.
“C’è molta amarezza, onestamente non me l’aspettavo. Sono tranquillo su quello che ho fatto: sugli atti che sono stati fatti, sugli appalti, sui servizi, sugli affidamenti, su tutto. Mi dispiace come è andata a finire. Finisce oggi la mia carriera politica, il 4 novembre avevo comunque preannunciato che
sarebbe finita”. Lo dichiara all’Adnkronos è il sindaco di Anzio, Candido De Angelis, all’indomani della decisione del Consiglio dei ministri di sciogliere il Comune “in considerazione delle accertate forme di ingerenza da parte della criminalità organizzata”. “Nessuna polemica, ma tanta amarezza e dispiacere” – aggiunge De Angelis – “Adesso leggeremo gli atti, vedremo il perché, io continuo a sostenere che appalti pilotati, condizionati non ce ne sono”.