ANTIMAFIA. LA CAPONNETTO SCRIVE AL PREFETTO DI LATINA E A SALVINI

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DiCesare,Trio e Salvini
Nella foto, il segretario nazionale dell'associazione Caponnetto, Elvio Di Cesare, il Prefetto di Latina, Maria Rosa Trio e il Ministro dell'Interno, Matteo Salvini
L’Associazione Caponnetto indirizza una lettera, firmata dal Segretario Nazionale Elvio Di Cesare, al Prefetto di Latina, Maria Rosa Trio, e al Ministro dell’Interno, Matteo Salvini, relativamente alla gravissima situazione criminale nel pontino e nel Basso Lazio.
“Signor Prefetto, 
la recente audizione da parte della Commissione Criminalità della Regione Lazio dei sindaci del sud pontino – riunione alla quale abbiamo voluto assistere personalmente – ha messo in evidenza, qualora ce ne fosse stato ancora bisogno, tutta la pochezza di conoscenze e di interesse relativi al fenomeno mafioso in provincia di Latina.
Ella potrà, volendolo, rendersene pienamente conto acquisendo le bobine della registrazione dei singoli interventi di coloro che vi hanno partecipato.
L’elemento che ancora una volta ci siamo visti costretti a cogliere è l’inconsistenza di un’azione sia a livello investigativo che di effettivo contrasto alla criminalità mafiosa da parte degli apparati politici ed istituzionali pontini.
Una realtà, questa,triste ed intollerabile, che scaturisce, oltreché dall’osservazione dei fatti, anche dalle dichiarazioni del Suo predecessore alla Commissione Parlamentare Antimafia che ammise che da parte della Prefettura di Latina non è stata fatta, pur di fronte alla drammaticità della situazione, “NESSUNA” interdittiva antimafia e dalle altrettanto clamorose affermazioni, rese di dominio pubblico da IL FATTO QUOTIDIANO, di un ex Ispettore della Squadra Mobile della Questura di Latina, secondo il quale sarebbe stato “bloccato” nelle indagini appena giunto a certi livelli politici ed istituzionali.
Affermazioni entrambe gravissime che avrebbero dovuto suscitare allarme negli organi di governo e di controllo e che, invece, sono passate in sordina.
Ciò ci induce,come abbiamo fatto rilevare per l’ennesima volta giorni fa nell’intervista, da noi rilasciata a TELEUNIVERSO, 
a richiedere a Lei ed al Ministro dell’Interno una sorta di “tagliando” di tutto l’impianto investigativo pontino, per rilevarne l’efficacia, oltreché a chiederLe se non sia giunto il momento di istituire una Sezione della DIA nel sud pontino, con competenza su tutto il Basso Lazio e di un gruppo della Squadra Mobile presso il Commissariato della Polizia di Stato di Formia”.
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