ANNIVERSARIO DELLA PRIMA PIETRA A LATINA: “LA NOSTRA CITTÀ MODELLO SOCIALE E CULTURALE”

Il capoluogo di provincia festeggia la posa della prima pietra. Il discorso del Sindaco di Latina, Matiilde Celetano

“Soltanto sei mesi fa, il 18 dicembre scorso, ero qui, in questa stessa piazza, a celebrare il 91° anniversario dell’inaugurazione della nostra città: oggi, 30 giugno, siamo di nuovo al cospetto del monumento al Bonificatore perché quella di oggi è la data di Fondazione di Littoria, il giorno in cui, nel 1932, venne posta la prima pietra di quella che oggi è la nostra città: Latina.

Sono trascorsi esattamente 92 anni da quel giorno, ed è con un certo senso di disorientamento che mi capita di pensare a come questo luogo sia profondamente cambiato nel giro di pochi decenni; alla velocità con la quale il cambiamento ha imposto trasformazioni che i nostri padri non avrebbero saputo immaginare.

In questi 92 anni Latina è stata molte cose: la prima delle città nuove dell’agro redento dalla palude; il giardino da mostrare al mondo; la linea di confine sulla quale gli alleati sbarcati ad Anzio e i nazisti in ritirata hanno combattuto le ultime fasi sanguinose della seconda guerra mondiale; uno dei teatri della ricostruzione del Paese; la terra del boom economico con l’avvento della Cassa per il Mezzogiorno; il luogo della sfida tecnologica lanciata dal visionario Enrico Mattei che volle proprio qui, a Borgo Sabotino, la prima centrale nucleare italiana; la città del benessere e poi il laboratorio della crisi che ha colpito l’intero Paese; la città dell’ospitalità e dell’accoglienza, a cominciare dalle comunità giuliano dalmate e dai profughi in fuga dai Paesi dell’est, dagli italiani profughi dalla Libia e dalla Tunisia; dai vietnamiti ai polacchi, fino agli indiani e ai nordafricani di adesso.

Una città che alcuni vorrebbero intollerante e respingente, e che invece è un modello sociale e culturale di interscambio e convivenza civile, pacifica e costruttiva, che vede crescere giorno dopo giorno nelle stesse classi delle scuole i bambini e i ragazzi di origini e culture profondamente diverse.

Si tratta di una realtà che oggi attraversa l’intero Paese da nord e sud, ma nessun luogo ha la specificità di Latina, l’unica città italiana dove dal giorno della nascita in poi il paradigma dell’immigrazione è stato e rimane una costante e un elemento costitutivo della società e della cultura di questa comunità davvero speciale.

Ecco, oggi, chiamata a celebrare la data di fondazione della città, voglio rivendicare con forza l’identità di Latina città aperta, Latina capitale della più felice contaminazione socio-culturale del nostro Paese, Latina giovane, Latina moderna, Latina città europea.

Abbiamo di fronte a noi molta strada da fare e non possiamo smettere di crescere e di imparare, perché ogni giorno emergono nuove realtà e nuovi problemi che vanno affrontati con intelligenza, coraggio e determinazione. E’ dal modo in cui ci poniamo rispetto alle emergenze che si definisce e si può giudicare il carattere della nostra comunità.

In queste ultime settimane, insieme all’assessorato al Welfare, alla Asl e a tutti gli operatori del terzo settore stiamo affrontando, tutti insieme con riunioni periodiche congiunte, il problema delle cosiddette povertà estreme, un fenomeno che ogni giorno si arricchisce di nuovi aspetti e nuovi protagonisti, un fenomeno che la nostra città vuole capire, comprendere e affrontare dopo averne studiato le cause, le peculiarità e individuare i possibili rimedi.
Non so dove arriveremo e cosa riusciremo a fare, ma già il semplice fatto di essere riusciti a fare quadrato per concentrare le energie e le competenze attorno a un fenomeno sociale di rilevante portata è il segno che siamo sulla strada giusta, il segnale che Latina è in grado di gestire se stessa, che sa guardare avanti e sa allinearsi sulle traiettorie delle migliori forme di crescita sociale e culturale.

Ed è su questo solco, e con questo spirito, che dobbiamo affrontare da subito, da oggi, il percorso che ci condurrà alle celebrazioni del Centenario di Latina nel 2032. Un appuntamento importantissimo per la città e per l’intera nostra comunità; un appuntamento sul quale si sono già accesi i riflettori del Paese, perché come sapete è già in fase avanzata in Parlamento l’iter per la definitiva approvazione del disegno di legge sul Centenario di Latina (primi firmatari due senatori pontini). Si tratta di un riconoscimento che ci investe di una grande responsabilità che ci impone di essere all’altezza del compito che ci aspetta: quello di arrivare al centesimo compleanno con una città capace di indossare il miglior vestito per l’ingresso da maggiorenne nella società dell’Europa.

Quell’Europa che proprio qui, su una delle isole dell’arcipelago pontino, Ventotene, ha mosso i primi passi per raggiungere il traguardo che oggi fa della Comunità Europea un faro di civiltà e di sicurezza.

Sono certa che sapremo affrontare la sfida, una sfida già cominciata e che ci vedrà, il 30 giugno 2032, splendere del nostro patrimonio architettonico, ambientale, umano e culturale.

Voglio rivolgere un appello a tutti i giovani e ai ragazzi della nostra città: siate curiosi di conoscere la storia del luogo dove vivete, siate affamati delle radici della comunità di cui siete parte e di cui domani sarete i protagonisti, sappiate appropriarvi dei principi e dei valori dei padri fondatori di questa comunità e sappiate essere gli ambasciatori del messaggio di civiltà, di unità, di solidarietà, di impegno, di sacrificio e di pace di cui Latina è portatrice dal giorno della sua nascita”.

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