ANCHE L’ITRANITÀ ALEGGIA SULLO SCENARIO DI SANREMO

Scritto e a cura di Orazio Ruggieri

Nel giorno in cui nei paesi natali o di riferimento domiciliare ci si esalta per l’orgoglio di avere “intra moenia” personaggi che, in qualche modo, hanno dominato la scena o hanno contribuito a renderla accettabile all’utenza, in quel di Sanremo, anche a Itri ci si inorgoglisce un po’ per la determinante presenza, in occasione dell’evento nella città dei fiori, del direttore del palco.

Pippo Balistreri, originario di Aspra, dove ancora vive, nel fascinoso hinterland poco distante dalla mitica Erice, perla della provincia di Trapani, dirige da quaranta anni quello che, nel bene o nel male, rappresenta l’agognata meta di artisti di ogni genere, da quello musicale a quello dell’intrattenimento, sia come opinionista, sia come ospite di riguardo. Perché, allora, un figlio della terra magnificata da Federico II deve gratificare moralmente gli Itrani?

Pippo è il cugino carnale di Domenico Balistreri, professionista in pensione del settore creditizio e bancario, artista veramente poliedrico e figura trainante della comunità dei Testimoni di Geova della bassa provincia pontina, che vive, dalla nascita, nella cittadina di Fra’ Diavolo.

E con Mimmo il cugino Pippo ha vissuto tanti momenti a Itri, soprattutto quando nel lontano 1966 si organizzavano manifestazioni canore a titolo completamente gratuito e a beneficio di una popolazione che non aveva tanti riferimenti per elevare positivamente il pur sereno tempo libero di quegli anni. Alla batteria o alla chitarra, con una voce che non avrebbe demeritato di prendere parte alla manifestazione nazionale della riviera di Ponente, Pippo e Mimmo hanno contribuito, oltre che a far conoscere generi musicali nuovi e a riproporre i motivi che andavano di moda a quel tempo, a fornire l’occasione ai giovani di allora di rifuggire dalla perversione deviante della strada dove già iniziava a comparire qualche mina vagante che, con il tempo, avrebbe segnato, come un tarlo, il fallimento esistenziale di centinaia di giovani.

Ecco perché, oggi, a ben 56 anni di distanza, Itri rende omaggio, congratulandosi con il poliedrico mecenate musicale di Aspra, per aver fatto aleggiare su quello scenario, che, pur tra pareri diversi, ha fatto registrare record di ascolti, l’anima dell’Itranità tanto positiva.

Forniamo notizie e immagini riportate nell’allegato link, citandone doverosamente la provenienza e tutti quanti hanno diritto alla giusta menzione al seguente link.

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