ANCHE IL COMUNE DI FORMIA ALL’INCONTRO PRESSO LO STABILIMENTO ATTREZZATO AD ANZIO

Questa mattina sul tratto di spiaggia della Riviera Mallozzi, ad Anzio, dove si trova lo stabilimento attrezzato, dato in concessione alla Asl Rm6, per consentire ai diversamente abili di poter trascorrere una giornata al mare in tutta sicurezza, si è tenuto l’incontro tra l’assessore all’Inclusione Sociale e Servizi alla famiglia della Regione Lazio, Massimiliano Maselli, il commissario straordinario della Asl Roma 6 Francesco Marchitelli, gli altri direttori generali delle Aziende sanitarie del litorale laziale oltre a vari rappresentanti istituzionali degli enti della Pubblica Amministrazione che insistono sulla costa regionale. A rappresentare il Comune di Formia c’era l’assessore alle Politiche Sociali, Rosita Nervino.

Il progetto ha richiamato e coinvolto da subito l’attenzione di come poter valorizzare la “best practice” e farla diventare un modello nell’intero territorio laziale. Una tematica attuale e molto a cuore all’Amministrazione guidata dal sindaco Gianluca Taddeo che ne ha fatto uno degli obiettivi prioritari della sua agenda politica, programmando azioni e servizi che mirano a favorire una vera e propria inclusione sociale.

“Si è trattato di un incontro molto produttivo e concreto perché si è potuto osservare da vicino questa realtà gestita dall’associazione Alteya e dall’Asl Rm6 – spiega l’assessore Rosita Nervino – La Regione si è resa disponibile nel realizzare e portare avanti questa iniziativa lungimirante e molto importante a sostegno delle persone diversamente abili, perché le spiagge e i vari luoghi dediti al divertimento devono essere assolutamente accessibili e alla portata di tutti, rendendoli così inclusivi”.

“Nell’anno in corso è stato avviato il primo avviso pubblico per il potenziamento dei servizi offerti sulle spiagge libere per le persone con disabilità – osserva il sindaco Gianluca Taddeo – attraverso un’adeguata assistenza sugli arenili con fornitura di sedie JOB per consentire l’accesso al mare e la presenza di operatori qualificati a supporto. Un modello virtuoso e terapeutico per accogliere le persone con disabilità in strutture sicure e protette e un primo passo verso una città sempre più inclusiva”.

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