Cultura, Ranaldi: “Troviamo insieme al Comune una soluzione per organizzare il festival Altre Storie, è caso emblematico delle difficoltà per associazioni e volontariato”
Sul caso emerso per l’annullamento della rassegna organizzata da Quartieri Connessi a San Luca per troppi oneri burocratici, ha risposto anche l’assessore alle attività produttive Cosentino:
il consigliere Nazzareno Ranaldi (PerLatina2032) propone un incontro tra le parti.
Ma fa notare: “Perché non se ne occupa l’assessorato alla Cultura?”
“È necessario trovare soluzioni per permettere alle realtà di volontariato e associazionismo di organizzare eventi culturali, essenziali per la comunità e la vita della città e nei quartieri. Mi farò promotore di un incontro tra l’amministrazione e Quartieri Connessi per la realizzazione del festival Altre Storie”, queste le parole di Nazzareno Ranaldi, consigliere comunale (PerLatina2032) a proposito dell’impossibilità emersa gli scorsi giorni di organizzare il festival nella parrocchia di San Luca per sopraggiunti oneri burocratici, a cui ha risposto l’assessore alle attività produttive Cosentino. “A questo punto viene spontaneo chiedersi dove sia l’assessorato alla Cultura, e perché se ne debba occupare l’assessore alle Attività produttive quando l’avviso pubblico per le attività culturali è stato proposto all’assessorato al Turismo?”, conclude Ranaldi.
“La lettera dell’associazione Quartieri Connessi testimonia le difficoltà del volontariato ad adempiere a tutte le prescrizioni che occorrono all’organizzazione di eventi che promuovono la musica, il teatro, la letteratura, la fotografia, un talent musicale, un premio per il racconto della vita nel quartiere e tanto altro. – spiega Ranaldi, da decenni anche organizzatore culturale in città – Il festival Altre Storie, giunto alla quarta edizione, è un punto di riferimento per il quartiere ed è organizzato nella parrocchia San Luca dotata di un piccolo anfiteatro e dei servizi annessi.
Il festival si autofinanzia con le sponsorizzazioni di alcune attività commerciali e l’ingresso agli eventi è gratuito. Ovviamente le associazione che organizzano eventi devono avere tutti i permessi e devono garantire la sicurezza dei cittadini che partecipano alla manifestazione. Ma sappiamo che le prescrizioni si portano dietro burocrazia e costi che gli adempimenti comportano. Allora trovare soluzioni per realizzare iniziative che promuovono la coesione sociale nelle periferie è un obbligo perché a volte suppliscono a volte integrano la mancanza di programmazione a livello comunale”.
Continua Ranaldi, “Ben venga la disponibilità dell’assessore Cosentino a verificare il possibile alleggerimento degli adempimenti attraverso le autocertificazioni dove possibile e la disponibilità dell’associazione Quartieri Connessi ad incontrare l’amministrazione comunale. Mi farò promotore di un primo incontro con l’amministrazione comunale per affrontare le problematiche emerse per poi portare la questione all’odg della Commissione cultura e coinvolgere le altre associazioni sul territorio.”
“Trovo opportuno sottolineare che l’associazione Quartieri connessi non ha polemizzato con l’amministrazione comunale ma posto un problema che va risolto a beneficio di tutte le associazioni che organizzano eventi. Ma ha anche proposto una soluzione, quando spiega ‘riteniamo che l’Amministrazione comunale dovrebbe sostenere con maggiore convinzione manifestazioni come la nostra. Un sostegno concreto potrebbe consistere, ad esempio, nell’erogazione di un contributo pari all’importo degli oneri richiesti, oltre che nella semplificazione e nell’alleggerimento degli adempimenti burocratici, che oggi risultano spesso complessi, onerosi e scoraggianti per quei cittadini che, gratuitamente, mettono a disposizione della comunità il proprio tempo e le proprie competenze’. D’altronde è quello che avviene già, e con le manifestazioni della Coldiretti – anche con consistente contributo economico – e il Torneo di Basket – senza contributo economico – l’amministrazione si è fatta carico dei costi di occupazione pubblica del suolo e della Tarig”.
Ranaldi è poi tornato sull’iter che ha portato all’incomprensione: “Ma a questo punto è necessario porre una domanda: ma è l’assessore alle Attività produttive a gestire le attività culturali? Qui bisogna intendersi su chi fa cosa, l’avviso pubblico del comune rivolto ad associazioni e organismi di promozione turistico-culturale, denominato ‘Estate Latina 2025’, con la finalità di promuovere ‘eventi estivi di natura culturale, di musica, di danza, di esposizioni artistiche, di presentazione di libri, di natura eno-gastronomica (…)da svolgersi sia in centro, sia sul litorale che nei borghi’, è stato proposto dall’assessorato al Turismo, ma dove è l’assessorato alla cultura? Credo che vada fatta una programmazione annuale che riguarda le attività culturali e sportive e comprende anche la programmazione estiva che deve riguarda il centro città, le periferie, i borghi, la marina (dove servirebbe un calendario da presentare agli eventuali turisti). La vicenda del festival Altre Storie è emblematica ma riguarda anche altre manifestazioni che dovrebbero essere censite e messe a sistema in una programmazione di lungo periodo”
“Per l’organizzazione degli eventi e delle manifestazioni sarebbe opportuno un coordinamento tra gli assessorati alla Cultura, al Turismo, allo Sport e alle Attività Produttive. Ma tutto ciò ha bisogno di un apposito capitolo di bilancio dove stanziare somme adeguate. Se vogliamo far crescere la città dobbiamo investire nella cultura attraverso le politiche culturali, valorizzando le risorse locale e inserendo la nostra città in un circuito che deve essere di valenza nazionale e che deve affiancare la programmazione della Fondazione Latina 2032 che da qui a poco inizierà l’attività.”