ALLUVIONI E DISSESTO, L’APPELLO DI UNCEM ALLA REGIONE: “SALVAGUARDARE LE COMUNITÀ MONTANE”

Alluvioni e politica, appello alla Regione Lazio da Uncem Lazio: “Salvaguardare e preservare le comunità montane”

“Dopo l’Emilia e Romagna, oggi la Toscana ed il Veneto, e prima ancora decine di nubifragi devastanti con decine di morti e miliardi di danni, non hanno insegnato niente alla nostra classe politica tutta, che una frazione minima di quanto si spende per riparare danni e dissesti, impiegata in prevenzione, potrebbe mettere al sicuro la Nazione.

Si continua da decenni a piangere i morti, ad impiegare preziose risorse per il recupero ed il ripristino, anziché per lo sviluppo e la valorizzazione dei territori, per ottenere, quando va bene, quel che c’era prima. I nostri anziani ci rammentano come venivano mantenuti i corsi d’acqua, dai torrenti ai fiumi nazionali; come necessitassero derivazioni ed invasi in caso di esondazione; come il loro letto dovesse essere periodicamente ripulito e consolidato. Una saggezza ancestrale che richiede cura ed attenzione, del personale addetto preparato ed efficiente, delle risorse ben spese secondo canoni antichi: di tutto ciò si è fatto strame, dimenticanza, disaffezione, sciatteria.

Il denaro pubblico ormai serve nella sua gran parte per ciò che produce il consenso: senza polemica sulle Grandi Opere, vogliamo finalmente fare una scala di priorità su quel che veramente serve alla Nazione? Ebbene c’è un ente preposto particolarmente dalla Costituzione (art.44) e dal TUEL (artt 27,28) ad affrontare queste problematiche, ed è la Comunità Montana, che nelle aree interne e montane svolge funzioni di presidio alle emergenze, di coordinamento dei Comuni, di elemento di valorizzazione dei territori. C’è qualche Comunità Montana che non è all’altezza della situazione? Si intervenga, ma guai a “buttare il bambino con l’acqua sporca” come si sta facendo da anni. C’è, voluta dalla Costituzione, un ente intermedio di prossimità, con tanto di sedi, di apparati burocratici (ridotti oggi allo stremo), con programmi e progetti maturati in anni di esperienza, con potenzialità enormi per l’intervento sui dissesti idrogeologici o sulla prevenzione incendi, piuttosto che sulla valorizzazione enogastronomica dei territori, e si chiama Comunità Montana!

La nostra Regione sta facendo di tutto, da anni, per “sopprimerle”; incredibilmente nel Lazio alcune leggi parlano di “Soppressione”, come se si avesse a che fare con enti inutili, nocivi, dispendiosi, pericolosi. Ogni anno invece di affrontarne i problemi, e magari con durezza risolverli, si riducono le risorse a disposizione delle Comunità, (per quest’anno 6,3 ml di euro per 23 enti territoriali !!), non si rincalza il personale in quiescenza inducendo una lenta asfissia che impedisce interventi ed attività, per divenire poi motivo di lamentela di critica e d’insoddisfazione al fine di indurre ulteriori tagli; dopo il danno la beffa! Tutto ciò è incostituzionale, ma soprattutto insensato e costosissimo. Le proposte in Consiglio Regionale e nella Prima Commissione EE LL, ci vedono come UNCEM Lazio contrari perché si continua a far riferimento all’art.32 del TUEL, Unioni di Comuni, e non agli art.27 e 28, intitolati Comunità Montane. Al primo comma l’art.27 recita: ”Le Comunità Montane sono Unioni di Comuni”, allora che senso ha trasformare un ente in ciò che già è se non per destabilizzarne le sedi, gli organismi amministrativi, gli organi di governo?

A chi giova un caos istituzionale che coinvolgerà gli uffici regionali in defatiganti procedure di riperimetrazione, liquidazioni notarili, contenziosi infiniti di milioni di euro, demolizione dei punti di riferimento sul territorio, come per esempio durante il COVID, o per le Green Communities ed il PNRR, si è dimostrato? Il nostro è un appello alla ragionevolezza: fermiamoci, parliamone, guardiamoci intorno, diamo alle questioni istituzionali del nostro straordinario territorio il peso che meritano. Grazie a tutti coloro che presteranno attenzione a queste riflessioni”.

Così, in una nota, Achille Bellucci, Presidente UNCEM Lazio.

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