Scritto e a cura di Orazio Ruggieri
Hanno commosso quanti condividono la seguitissima meditazione che quotidianamente diffonde sui social, in occasione del mese dedicato alla Madonna, le parole della particolare preghiera che padre Antonio Rungi, passionista operante in tante regioni, che vive nel convento di Itri, ha dedicato alle vittime volate in Cielo e a quelle che sono rimaste a tribolare dopo la catastrofe materiale e morale provocata dalla devastante inclemenza climatica che ha colpito la parte orientale della Romagna.
Il sacerdote, delegato arcivescovile per la vita consacrata nell’arcidiocesi di Gaeta, teologo, e già docente nelle scuole statali di Filosofia, oltre che presso alcuni atenei, ha riversato nella meditazione la toccante umanità di chi sente come suo il dramma dei sopravvissuti e la tragedia di chi ci ha lasciato, ricevendo il condiviso plauso di chi trova le sue parole rispondenti ai sentimenti di tanti che, pure soltanto con il pensiero che vola alle zone della tragedia, fanno sentire la loro vicinanza solidale alle vittime.
Padre Antonio non è nuovo a questi riferimenti alla cronaca di tutti i giorni. Tra le sue tante iniziative, la lettera ai belligeranti in Ucraina affinchè depongano le armi e si ristabilisca una pace autentica tra i due popoli, vittime del fanatismo belligerante ed espansionistico, oppure la lettera al papa con cui si richiedeva la prosecuzione dell’Anno Santo fino al 31 dicembre di quell’anno in corso.