Luciano Cisi chiude giovedì 27 aprile alle 18 la sua mostra “paesaggi, opere su carta”. L’esposizione del noto autore pontino, nel Museo d’Arte Diffusa è stata ospitata in centro a Latina in via Sisto V nello spazio privato di AG Collection a cura di Fabio D’Achille.
Il maestro Luciano Cisi, disegnatore, sketcher, acquerellista, pittore ha partecipato attivamente in questi mesi due mesi di mostra prorogata fino al weekend contribuendo alla creazione di un salotto culturale sul disegno, animato da diversi incontri settimanali con l’illustrazione ed il racconto dei suoi taccuini; l’intento dell’autore è stato quello di proporre un linguaggio artistico universale, tant’è che proprio il titolo della mostra parte da una multiculturalità linguistica che insegue la trasversalità delle immagini di questi stupendi paesaggi immaginari. (FDA)
Di origini cremonesi e romagnole, anche se nato in palude, Luciano Cisi da sempre realizza disegni ed opere pittoriche con le più diverse tecniche, ma avendo sempre l’acquerello come principale strumento della sua ricerca, che è stata ed è tesa a rappresentare e interpretare i luoghi. Il disegno diviene l’occasione o il pretesto per parlare di storie, legate ai luoghi, o ai momenti e alle emozioni che suscitano quelle immagini, o che si sono vissute. Tutto questo trova spazio nell’uso e nella realizzazione di “Taccuini di Viaggio” che raccontano, con parole e disegni, luoghi visitati e persone conosciute, tanto che i suoi lavori hanno come linea guida la frase “Conoscere i luoghi, per capire le persone e le loro storie …conoscere le persone e le loro storie, per capire i luoghi”. In questo ambito da anni ormai fa parte del movimento internazionale degli Urban Sketcher, per i quali è un punto di riferimento a livello nazione ed internazionale, partecipando, anche come istruttore, a raduni, manifestazioni ed esposizioni su questi temi. Utilizzando questo patrimonio decennale, la sua ricerca attuale si sta indirizzando ad una pittura meno ancorata alla sola rappresentazione del reale così come è, e la mostra “ paesaggi, opere su carta “ è proprio diretta verso questa nuova direzione.
Quelle in esposizione sono opere su carta, realizzate durante l’ultimo anno trascorso. Sono paesaggi che in qualche modo trasfigurano il reale. Che catturano istanti ed immagini di luoghi visitati durante anni di viaggi e disegno, per poi restituirli filtrati dalla fantasia. Per questo io li chiamo “paesaggi plausibili”. Perché guardandoli sembrano luoghi la cui esistenza è reale, ma in cui lo sguardo è sempre teso verso una astrazione dal reale. Sono opere realizzate ad acquerello, in cui ho cercato di spostare l’esecuzione su un piano in cui l’intervento del pennello fosse il più limitato possibile. Facendo quindi lavorare l’acqua ed il colore semplicemente guidandoli nel loro diffondersi sul foglio. Insomma, un estremo atto di fiducia nell’acqua.