Accusato di maltrattamenti in famiglia ai danni della compagna a Latina: ascoltate nel processo due testimoni
Era stato raggiunto da un provvedimento di divieto di avvicinamento alla ex compagna, il 45enne di Latina che, successivamente, si è visto applicare l’aggravamento della misura tramutata in carcerazione. Di seguito, il giudice per le indagini preliminari aveva accordato la misura meno afflittiva dei domiciliari.
Il caso è quello di D.F., classe 1980, difeso dall’avvocato Vincenzo Schiavone, accusato di maltrattamenti contro la compagna convivente, tanto che, in un episodio “clou”, l’uomo avrebbe minacciato con il coltello la donna. I fatti si sono consumati l’anno scorso a Borgo Podgora, all’interno dell’abitazione che l’imputata condivideva con la ex.
A testimoniare oggi, in aula, dinanzi al primo collegio del Tribunale di Latina, presieduto dal giudice Gian Luca Soana, una vicina di casa e una donna delle pulizie presso l’ospedale “Santa Maria Goretti” di Latina. La vicina di casa, interrogata dal pubblico ministero Valerio De Luca, ha spiegato di aver avuto delle confidenze dall’ex compagna dell’imputato, la quale le ha riferito di essere stata minacciata dall’uomo: “Io vado in galera, ma tu vai sotto terra”. L’imputato avrebbe sospettato la donna di avere avuto un’altra relazione.
Il 45enne, al culmine di una lite con la donna, aveva tentato il suicidio. Ecco perché, trasportato all’ospedale, mentre era ricoverato, alla vista della compagna, le avrebbe lanciato contro un tavolino del nosocomio. Una circostanza su cui è stata chiamata a testimoniare la donna delle pulizie la quale, però, ha spiegato di non aver visto l’atto violento. Il processo è stato rinviato al prossimo 7 maggio ed è alle battute finali.
