Affogò nella piscina del Virgilio Grand Hotel di Sperlonga il 12 luglio 2018: è iniziato il processo per la morte della minorenne Sara Francesca Basso
Devono rispondere di omicidio colposo le tre persone considerate responsabili della morte della 13 di Supino, così come disposto, a settembre 2020, dal Giudice per l’udienza preliminare Pierpaolo Bortone su richiesta del Pm Giuseppe Miliano.
Ieri 27 ottobre è iniziato il processo per Mauro Di Martino (44 anni), rappresentante legale della società che gestisce l’albergo, Francesco Saverio Emini (71 anni), ex proprietario dell’albergo e Ermanno Corpolongo (58 anni), il costruttore che aveva realizzato nel 2004 l’impianto di aspirazione della piscina.
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Secondo il pubblico ministero Giuseppe Miliano, sarebbe stato il cattivo funzionamento dell’impianto di aspirazione a causare il decesso della 13enne ciociara che si trovava in vacanza con la famiglia a Sperlonga in quel maledetto 12 luglio 2018.
A rappresentare in Aula la pubblica accusa era, però, il sostituto procuratore Valerio De Luca il quale ha ribadito che secondo gli inquirenti la 13enne è stata risucchiata dal bocchettone di aspirazione della piscina, non trovando più la forza per emergere. Tanto più che furono i soccorsi prestati, come fu inutile averla trasportata in eliambulanza al Gemelli di Roma dove morì qualche ora dopo.
I genitori della bambina sono parte civile e difesi dagli avvocati Calogero Nobile e Francesca Minotti. Il processo è stato rinviato al prossimo 1 dicembre.
Di Martino ed Emini sono difesi dagli avvocati Vincenzo Macari e Alfredo Zaza D’Aulisio, mentre Corpolongo è assistito dall’avvocato Massimo Signore.