AFFERRA IL SENO DELLA COMMESSA AL SERMONETA SHOPPING CENTER: CONDANNATO PER VIOLENZA SESSUALE

AFFERRA IL SENO DELLA COMMESSA AL SERMONETA SHOPPING CENTER: CONDANNATO PER VIOLENZA SESSUALE

Accusato di aver palpeggiato il seno di una commessa di un negozio del Sermoneta Shopping Center: condannato

È stato condannato a 2 anni e 4 mesi il bengalese di 41 anni, I.S. (le sue iniziali), accusato di violenza sessuale nei confronti di una commessa di un negozio che si trova all’interno del centro commerciale di Sermoneta Scalo. A emettere la sentenza di condanna è stato il Gup del Tribunale di Latina che ha condannato l’uomo, difeso dall’avvocato Alex Capponi, dopo che il pubblico ministero Valentina Giammaria aveva chiesto una condanna a 2 anni di reclusione.

Il Gup Morselli ha stabilito per la commessa (una ragazza di 22 anni di Latina), difesa dall’avvocato Nicolò Giglio, il risarcimento di 3mila euro.

Lo scorso 27 novembre, i militari della Stazione Carabinieri di Sermoneta avevano eseguito una ordinanza di custodia cautelare agli arresti domiciliari nei confronti del cittadino bengalese ritenuto responsabile di violenza sessuale. L’uomo, lo scorso  9 agosto, all’interno del centro commerciale a Sermoneta Scalo, aveva palpeggiato il seno della giovane donna, fuggendo immediatamente dopo per via delle urla della malcapitata.

Dopodiché, il bengalese, che lavorava anche lui in un negozio del centro commerciale, si era reso irreperibile per alcuni mesi e, a novembre, era stato  individuato all’aeroporto di Fiumicino (dove era appena atterrato di ritorno dal Bangladesh), tratto in arresto ed accompagnato presso la sua abitazione.

Al momento, l’uomo si trova sottoposto alla misura dell’obbligo di dimora a Sermoneta. Il 41enne – si legge nel capo di imputazione – avrebbe afferrato e stretto con una mano il seno sinistro della giovane in modo energico. Prima del gesto, il 41enne avrebbe rivolto alla giovane domande a sfondo sessuale relative ai rapporti con il fidanzato. Dopodiché l’avrebbe stretta al seno provocando la reazione della commessa che aveva iniziato a urlare e a chiamare una collega di lavoro.

È in quel momento che l’uomo era fuggito. Si era ad agosto, dopo qualche mese l’arresto e oggi il processo con la condanna.

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