Avviso di conclusione indagine per il noto commerciante e “stocchista” di Latina, Luigi Murciano: l’inchiesta del Nipaaf di Latina
“L’ennesima gogna mediatica anzi-tempo. Fuga di notizie e rivelazioni di segreto d’ufficio danneggiano Ecosystem del tutto estranea a qualsivoglia contestazione di illecito traffico di rifiuti”. A scrivere, in una nota firmata dall’amministratore unico Luca Dante Ortolani, è la Ecosystem, l’azienda il cui titolare, Massimo Ercolani, è indagato insieme al noto commerciante influencer di Latina, Luigi Murciano, in una inchiesta del Nipaaf di Latina, coordinata dalla Procura pontina.
“Sono giorni che vengono pubblicati articoli e video relativi ad una Indagine della Procura della Repubblica di Latina, per un presunto traffico illecito di rifiuti consistito nella reimmissione in commercio di alcune confezioni di un noto detersivo che la Ecosystem avrebbe invece dovuto distruggere.
Ebbene a fronte di tali notizie, la Ecosystem non può esimersi dal rappresentare come la stessa si profili assolutamente estranea a qualsivoglia ipotesi di reato paventata dalla indagine in corso.
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A conferma dell’assunto, rappresenta come il Legale Rappresentante pro-tempore a fronte della notifica dell’Avviso di conclusione indagini, abbia richiesto già da tempo, di essere interrogato direttamente dalla Autorità Giudiziaria procedente, al fine di fornire alla stessa validi ed incontrovertibili elementi di valutazione per ritenere del tutto infondata l’ipotesi di reato in contestazione.
Quanto contestato, per la politica aziendale e per le procedure di massima trasparenza adottate dalla Società, non solo non è avvenuto, ma non sarebbe neppure potuto avvenire.
Ogni conferimento di “prodotto” da avviare a distruzione, perché divenuto oramai rifiuto in ragione della perdita di interesse commerciale nel conferitore, segue, presso la Ecosystem, un iter di massimo controllo e tracciabilità sotto il diretto controllo del cliente-conferitore e, nella fase terminale, per i soggetti che hanno aderito al servizio offerto gratuitamente dalla Ecosystem stessa, sotto il diretto controllo della Guardia di Finanza delegata.
Il caso citato nei diversi articoli di cronaca non ha fatto eccezione a tale iter, ed è pertanto incontrovertibile il fatto che, il prodotto asseritamente di provenienza illecita rinvenuto all’interno del citato esercizio commerciale, non poteva in alcun modo provenire dalla Ecosystem.
Ad ulteriore riprova di quanto affermato, la Società, per tramite del Suo Legale Rappresentante pro-tempore all’epoca dei fatti, ha già predisposto un dossier da consegnare alla magistratura procedente a totale ed esaustiva dimostrazione della perfetta corrispondenza dei quantitativi di prodotto-rifiuto sia in entrata che in uscita verso gli impianti deputati allo smaltimento definitivo”.