Incendio nei locali del centro commerciale “Orizzonte” a Terracina, interviene il sindacato della Uiltucs Latina
“Dopo l’incendio di Castel Romano del punto vendita di Orizzonte che ha lasciato senza lavoro e senza ammortizzatori sociali tanti lavoratori, auspichiamo che i lavoratori non facciano la stessa fine di quelli di Castel Romano – dichiara Gianfranco Cartisano, segretario della Ulltucs Latina.
“Questi eventi straordinari causati da fattori e cause esterne non debbono sempre ricadere sui lavoratori, in questa Società spesso è capitato. Non debbono essere i lavoratori a pagare con il proprio salario per negligenza aziendale. Il Gruppo Orizzonte – prosegue Gianfranco Cartisano – applica un contratto nazionale non sottoscritto dalle organizzazioni sindacali maggiormente rappresentative, il tutto costituisce una retribuzione al ribasso per le maestranze. La Uiltucs Latina aveva nei scorsi mesi esposto la problematica nella conferenza dei servizi del Comune di Latina (in merito all’apertura del nuovo mega centro ex Ministero delle Finanze) sito nel quale dovrebbe aprire il Gruppo Orizzonte. Nella conferenza abbiamo sottoposto l’applicazione del giusto e corretto CCNL di categoria e non quello pirata”.
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“Su Terracina apprendiamo che il nuovo incendio sicuramente porterà perdita di salario sui dipendenti di quel punto vendita i quali pagheranno con il proprio salario l’incidente che ha determinato la chiusura. Le aziende che non vogliono colloquiare con le Organizzazioni Sindacali anche in queste circostanze per trovare soluzioni alternative alla perdita di salario, sono aziende che non vogliono il bene dei lavoratori. Agire unilateralmente come avviene nel Gruppo Orizzonte anche in queste circostanze nel quale l’ammortizzatore sociale o altre soluzioni potrebbero portare benefici ai lavoratori ed alla stessa azienda. Questo significa che agire senza confronto è un segnale chiaro per non aprire il confronto sindacale e di conseguenza non applicare il giusto contratto ai tanti lavoratori del gruppo terracinese, oggi distribuito sul tutto il territorio laziale, con lavoratori retribuiti con un contratto pirata”.