Ad Aprilia domenica 21 maggio 2023 alle ore 15,30 presso la sala sita in Via dei Mille 39, la proiezione di Vax Over, il docu-film di Alessandro Amori sulla Legge Lorenzin con l’intervento di medici e legali
Ad Aprilia il 21 maggio 2023 alle ore 16, presso la sala in Via dei Mille 39 la proiezione del documentario Vax Over di Alessandro Amori per la PlayMasterMovie. Il documentario, che dura 50 minuti, racconta delle proteste di migliaia di italiani che, nel 2017, sono scesi in piazza contro la Legge Lorenzin nel totale silenzio dei media.
“Il film – spiega una nota degli organizzatori – racconta che tutto è cominciato in realtà nel 2017 quando decine di migliaia di italiani scendevano nelle piazze per protestare contro una legge che imponeva ai nostri figli dieci vaccini pena l’esclusione dalla scuole materne, con multe da 7500 euro e paventando addirittura di togliere la patria potestà.
“La Legge Lorenzin ha aperto la strada alle vaccinazioni obbligatorie anche agli adulti come abbiamo visto in questi ultimi anni, ora come allora con consensi solo parzialmente informati. Per questo riguarda tutti noi, adulti e minori. Ciò che si vuole è una informazione corretta, che tenga conto dello stato di salute pregresso, che consenta una scelta consapevole e un attenzione “dopo” se dovessero insorgere problemi”.
“Come scrive il regista Alessandro Amori: “Se esiste un solo dubbio sulle conseguenze di una vaccinazione, lo stato non può e non deve imporla. [..] Tutta la parte di protesta che ha a che fare con le obiezioni tecnico scientifiche della vaccinazione, esposte e divulgate da medici autorevoli, venne completamente omessa”.
L’evento è a cura di un gruppo di liberi cittadini residenti sul territorio non associati ad alcun movimento politico o d’opinione e senza fini di lucro.
Saranno presenti in sala medici, giuristi, altri professionisti in vario modo coinvolti con i quali sarà possibile colloquiare. Tra gli ospiti annunciati anche il candidato Sindaco di Aprilia, Angelo Casciano, il medico di famiglia sospeso e poi reintegrato per aver rifiutato il vaccino contro il Coronavirus.