Acqualatina, il Partito Socialista di Latina replica al Sindaco di Sperlonga Armando Cusani che ha chiesto il commissariamento dell’Egato 4
“Lo stupore – scrivono in una nota dal PSI della Federazione di Latina – è nel leggere le invettive contro la Conferenza dei Sindaci a suo dire “inetta” e “inadempiente”. Ma su cosa!
Sulla mancata adesione dei Sindaci all’aumento richiesto dal gestore (il privato Veolia-Italgas) o in alternativa alla Ricapitalizzazione della società attreverso la sottoscrizione di 30 milioni di capitale sociale. Un impegno gravoso per i falcidiati bilanci comunali.
I Sindaci in Conferenza, a luglio, hanno deciso che l’aumento non sarà superiore al 3,5% l’anno, perché nel 2022 Acqualatina aveva dichiarato che l’aumento dell’8,45% (che abbiamo sentito pesare sulle nostre tasche) era coerente con gli importi previsti nel Programma degli Interventi e con gli obiettivi di miglioramento soprattutto sulle perdite. Ricordiamo che tra il 2022 e il 2023 l’aumento in bolletta totale è stato del 13,45%!
Dalla assemblea dei sindaci viene fuori che Acqualatina bussa a soldi, ma di fatto “richiede una capacità tecnica/finanziaria realizzativa da parte del Gestore finora non dimostrata”, cioè Acqualatina chiede più soldi ma poi non realizza! O meglio non riesce a realizzare o non ha mai realizzato?
Acqualatina però non molla e la partita almeno fino a fine ottobre (termine per adempiere alle disposizioni ARERA e non prendere la multa) è ancora aperta.
E qui sarebbe lunga la lista delle inadempienze commesse dalla società Acqualatina e la mancanza di vigilanza da parte del socio pubblico (cioè i Sindaci o meglio alcuni Sindaci ad iniziare da quello di Sperlonga a quello di Latina). Sui vari aumenti negli anni delle tariffe legate alla qualità della fornitura idrica. Alle dispersioni idriche che sono passati dal 46% inizio 2002 al 70% del 2024. Dai dissalatori. Al costo dell’aumento dell’energia. Al mutuo ex DEPFA Bank plc Dublin, Ireland (115 milioni che dovevano garantire la riduzione e l’ammodernamento della rete idrica – dove sono finiti questi denari?). Perchè non ci spiegano poi i passaggi successivi della cessione di tale mutuo dalla Dpfa ad altra banca Svizzera?
Il “nostro” gestore Acqualatina batte di nuovo cassa per il periodo tariffario 2024/2029 e pretende un incremento della tariffa, pensate un po’, del 9,5% per far fronte agli investimenti. È bene precisare che questi investimenti erano già presenti nel Piano degli Interventi 2022/2023 e che dunque avremmo già in parte pagato con le nostre bollette. Saranno stati fatti???
Secondo Acqualatina senza questi ulteriori aumenti non si garantirà l’equilibrio economico/finanziario della societa’ e non si raggiungeranno gli obiettivi di qualità tecnica fissati da ARERA (Autorità nazionale) sulla depurazione e sulle perdite idriche e quindi Acqualatina rischia di essere sanzionata…e la multa gira e rigira sempre noi utenti la dovremmo pagare.
Ma ciò che stupisce ancora delle “perpetue omissioni di controllo e verifica” da parte della politica e degli organi di controllo, sono almeno 2 grossolani errori (…vogliamo sperare che non siano falsi…) di bilancio.
A fine anno 2013 il gestore dichiarava a bilancio investimenti per 151,2 milioni, mentre nel 2014 dichiara di aver fatto investimenti complessivi per 10,9 milioni…pertanto se la matematica non è un opinione…la somma fa il totale e gli investimenti totali al 2014 da dichiarare in bilancio sarebbero dovuti essere 162,1 milioni! Invece, miracolo: il gestore dichiara investimenti totali realizzati fino al 2014 per 174,5 milioni!!!
Da quale cilindro escono i miracolosi ulteriori 12,35 milioni dichiarati?
Altro errore grossolano: i debiti verso il gestore in capo ai Comuni dell’ATO4 per compensare presunte perdite degli esercizi dal 2002 al 2005, pari a 14,7 milioni al 2005. Tale debito seppur sempre imputato ai Comuni, si sarebbe dovuto ripianare entro al 2010 con un fantomatico “Progetto Recupero Dispersioni fisiche ed amministrative”, ma al 2010 mancavano da recuperare ancora 9,7 milioni ed è stato prolungano fino al 2015. Un progetto che, bilanci alla mano, dal 2006 al 2014 è costato la bellezza di 17,65 milioni!!!
Ebbene da bilancio 2013 tale debito residuo risultava essere pari a 6milioni e 845mila. Nel bilancio del 2014 si dice che sono stati recuperati solo ulteriori 630mila€ mentre altri 432mila€ sono stati trasferiti nel debito delle partite pregresse.
Ciò detto la legge all’articolo 10 comma 6 recita: “Tutte le forme di gestione del servizio idrico integrato affidate a società a capitale misto pubblico privato esistenti alla data di entrata in vigore della presente legge, se non decadute da contratto, sono trasformate, previo recesso del settore dell’acqua e scorporo del ramo d’azienda relativo in caso di gestione di una pluralità di servizi, in aziende speciali o in società a capitale interamente pubblico partecipate dagli enti locali il cui territorio rientri nel bacini idrografico di riferimento. Il processo deve essere completato entro un anno dalla data di entrata in vigore della presente legge.”
Ecco perché per dare possibilità all’ADVISOR di fare una trattativa conveniente per i comuni. È necessario iniziare a fare atti in conferenza dei sindaci mettendo in discussione seria i ritardi sugli investimenti, le penali non applicate, i mutui non restituiti, il canone concessorio restituito e versato solo in parte, le quotidiane inefficienze del gestore. E riavere finalmente la gestione pubblica del servizio come indicato dai cittadini nel Referendum del 2011. Acqua bene comune”.