Si è tenuta ieri l’Assemblea Ordinaria dei Soci di Acqualatina S.p.A. per il voto al Bilancio di esercizio 2022 della società
“Si tratta di un rendiconto della situazione finanziaria nei riguardi del quale non riteniamo di dover muovere particolari rilievi contabili anche alla luce dell’esame attento del Collegio Sindacale e dei Revisori incaricati. Comprendiamo le ragioni dell’approvazione di un consuntivo che chiude in attivo con l’impegno di accantonare gli utili per coprire i rincari e gli investimenti. Tuttavia, al di là degli aspetti tecnici, crediamo siano maturi i tempi politici per l’avvio di una discussione più franca ed approfondita sulla gestione del servizio idrico e sulle scelte strategiche future.
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Se guardiamo all’intero arco temporale della gestione Acqualatina, e non solamente all’anno in corso, non si può certo andar fieri dello stato dell’arte. Dal 2002 ad oggi sono passati più di 20 anni dalla stipula della convenzione di gestione del servizio idrico integrato. Mancano 9 anni alla scadenza e, nonostante i passi in avanti compiuti, permangono importanti problematiche strutturali. Sugli investimenti una parola più di altre li qualifica: insufficienti. È giunto il momento di affrontare con maggiore decisione i temi critici sul tavolo e provocare un impegno più deciso della parte pubblica. L’Osservatorio Prezzi e Tariffe di Cittadinanzattiva rileva come la bolletta media dell’acqua in Italia sia aumentata esponenzialmente negli anni arrivando, nel 2022, a raggiungere una media di 487 euro annui a famiglia. In provincia di Latina è di 593 euro. Inoltre da molti anni oltre il 40% dell’acqua trasportata dalle reti idriche colabrodo va dispersa (ISTAT marzo 2023). Nella nostra provincia arriviamo ad una dispersione del 70,1% se a quella idrica sommiamo quella amministrativa (l’evasione).
Bisogna interrompere questa reazione a catena che dalla dispersione, passando per il conseguente aumento dei costi di gestione ed energetici, conduce agli aumenti delle bollette. Servono più investimenti.
Inoltre, per soffermarci sull’attualità, si pretende maggiore chiarezza e conoscenza delle trattative tra il socio privato (Veolia) ed Italgas. La parte pubblica, che è maggioranza societaria e proprietaria per legge delle reti idriche ed infrastrutture, non può accontentarsi di apprendere informazioni parziali dalla stampa. Informazioni scarne, sommarie e ufficiose non mettono gli amministratori pubblici locali nella condizione di poter esprimere un dovuto gradimento relativo all’eventuale passaggio di quote da un socio privato ad un altro.
Nonostante il disatteso rispetto dell’esito referendario del 2011 sull’acqua pubblica, ed i mancati tentativi di ripubblicizzazione del servizio, il PD non ha mai approcciato ideologicamente al dibattito sul modello di gestione dei servizi pubblici che, come consentito dalla Legge e dalle direttive europee, può contemplare forme societarie miste. Tuttavia ricordiamo, ad ulteriore chiarimento, che non può mai venir meno il ruolo della maggioranza pubblica che, attraverso la Conferenza dei Sindaci, deve garantire l’erogazione efficiente e sostenibilmente economica del servizio pubblico attraverso una pressante azione di controllo e indirizzo.
In questo senso, e nell’esclusivo interesse della cittadinanza e dei territori, si deve fare di più e crediamo sia giunto il momento di un dibattito pubblico, sincero e serrato in materia. I nostri obiettivi sono chiari:
- – Contenimento/riduzione della dispersione idrica
- – Contrasto all’evasione
- – Riduzione della tariffa
- – Maggiori investimenti per ammodernamento ed espansione delle reti idriche e sistemi di depurazione
- – Innovazione e digitalizzazione.
Nella Conferenza Programmatica Provinciale del PD convocata per l’8 luglio a Fossanova approfondiremo anche questi importanti aspetti”.
Lo spiega, in una nota, il Segretario Provinciale del Partito Democratico, Omar Sarubbo.