“La recente decisione del Consiglio Provinciale di Latina di eliminare, nei fatti, la Consulta Provinciale degli Utenti e Consumatori (senza preoccuparsi né di avvertire gli interessati e neppure di cercare un dialogo per creare soluzioni alternative), rappresenta, da parte di tutte le forze politiche presenti in consiglio, la scarsa, se non nulla, considerazione che queste hanno nei confronti dei cittadini- consumatori. Su questa circostanza, comunque, si chiederà la disponibilità all’ascolto da parte della Regione Lazio.
La vicenda permette, però, di fare alcune considerazioni sui rapporti tra le società che erogano servizi in provincia quali, energia, acqua e raccolta rifiuti ed i consumatori, troppo spesso vittime di abusi, disservizi se non di vere e proprie truffe che non sempre, le strane leggi del nostro Paese in materia, permettono di contestare e contrastare in modo efficace.
A fronte di questo sconfortante scenario, i presidenti provinciali delle Associazioni dei consumatori Adiconsum, Adoc, Federconsumatori e Cittadinanza Attiva, valutano positivamente le aperture al dialogo da parte di Italgas spa, diventato il nuovo socio privato di Acqualatina spa. Gli incontri si stanno incentrando su tematiche e problematiche, legate alla gestione dell’acqua in provincia che, per troppo tempo, sono state ignorate dal Gestore nonostante richieste, inviti e sollecitazioni provenienti dalle Associazioni dei Consumatori.
Si è aperto un confronto che, pur nella diversità delle reciproche posizioni e degli interessi rappresentati, ci si augura possa portare a risultati soddisfacenti per gli utenti della provincia. Il tema cardine rimane quello relativo agli investimenti che la Società vorrebbe mettere in campo per risolvere le drammatiche dispersioni di acqua dalla rete degli acquedotti, ma i cui costi ricadrebbero per la quasi totalità sui cittadini. Ciò determinerebbe aumenti non indifferenti nelle bollette per i prossimi tre anni. Cosa questa che non può certo lasciarci indifferenti, anche perché non è ancora chiaro se poi, a fronte di questi sacrifici economici richiesti, ci saranno riduzione dei costi in fattura.
Perché, altrimenti, a pagare sarebbero sempre i cittadini mentre i profitti continuerebbero ad entrare nelle casse del Gestore. Per ora i Sindaci, presenti nell’ATO 4, hanno bocciato il nuovo piano degli investimenti, ma non sarebbe strano se prima di fine ottobre, termine ultimo per poter modificare le tariffe, possano cambiare idea. La decisione in merito è, ovviamente, tutta loro, ma come Associazioni dei Consumatori, e rappresentanti di centinaia di cittadini-utenti, pensiamo di avere il diritto-dovere di poter esprimere anche le nostre valutazioni, con buona pace di questa politica che vorrebbe tacitarci”.
Così, in una nota, Adiconsum, Adoc, Federconsumatori e Cittadinanza Attiva.