Il management di Acqualatina Spa batte cassa e chiede un maxi aumento di capitale alla prossima assemblea dei soci
Sarà un ritorno di fuoco quello dell’assemblea dei soci di Acqualatina chiamata a votare un maxi aumento di capitale così come da programma dell’ordine del giorno previsto il prossimo 17 settembre e, in seconda battuta, il 19 settembre. È quello che si evince dalla convocazione fatta pervenire dalla Presidente di Acqualatna, Cinzia, Marzoli, ai sindaci dell’Ato 4, ossia i soci dell’assemblea che dovranno decidere se immettere nel bilancio della società partecipata un aumento di capitale di 30 milioni di euro.
Infatti, i primi cittadini dell’ambito territoriale ottimale 4 dovranno decidere se aumentare il capitale della società da 23,6 milioni di euro a 53,6 milioni. Un vero e proprio esborso che andrebbe a rendere grasso il bilancio di Acqualatina e un po’ meno quello dei singoli comuni che, da qualche parte, dovrebbero attingere per ottenere le risorse finanziare e immetterle nei conti della società pubblico-privata, detenuta, come noto, per il 51% dai Comuni dell’Ato4 e il 49% dal socio privato Italgas.
In qualche modo, sembra di essere tornati alla casella dell’autunno scorso quando il socio privato, con l’ex amministratore delegato Marco Lombardi (sostituto a febbraio con Patrizia Vasta), chiedeva un aumento tariffario del 6% e, alla fine, i sindaci si rifugiarono in un aumento del 3,5%, ossia l’aumento minimo sollecitato da Arera e che seguiva i costi dell’inflazione. Fu respinta, quindi, l’ultima proposta di Acqualatina Spa – leggasi del socio privato Italgas – che avrebbe voluto l’aumento del 6%, il che significava circa 300 euro all’anno in più a famiglia in bolletta.
All’inizio, in realtà, il gestore dell’acqua pubblica, Acqualatina, spinto dal nuovo socio privato, Italgas, aveva presentato un piano di investimenti da 350 milioni di euro, che prevedeva, per supportarlo, un aumento del 9,5% della tariffa per i tre anni successivi. Un vero salasso per i cittadini della provincia di Latina e per quelli degli altri comuni che vengono serviti da Acqualatina. Fuori tempo massimo, arrivò la proposta del gestore per un piano investimenti ridotto e con una tariffa aumentata non più del 9,5% ma del 6%.
Ora, a distanza di mesi, sebbene l’amministratore delegato sia cambiato, Acqualatina – leggasi Italgas – ci riprova e batte di nuovo casa, pur sapendo o facendo finta di non sapere che un aumento di capitale da 30 milioni, con i bilanci disastrati degli enti comunali, è probabilmente pura utopia.