Buona partecipazione dei cittadini all’assemblea pubblica organizzata alla Sala Ribaud del Comune di Formia: all’ordine del giorno il problema dell’acqua nel sud pontino
“Un altro passo avanti di aggregazione e lotta contro Acqualatina è avvenuto ieri sera a Formia – scrive Michele Vaudo del Comitato Spontaneo dei Cittadini attivi H2O – Presenti moltI cittadini di Formia Minturno e Gaeta, oltre che i rappresentanti delle amministrazioni comunali di Formia, Gaeta, Ventotene e Castelforte. Si è evidenziato come Acqualatina stia spingendo nel perseguire opere inutili e dispendiose per la comunità Ato 4, senza affrontare il vero problema della dispersione, oggi pari al 70%, con la costruzione di nuovi pozzi e la condotta di Cellole Minturno“.
“Per quanto riguarda Gaeta – continua la nota pubblicata su Facebook – apprezziamo la presenza dell’assessore Teodolina Morini (ndr: con delega alle Politiche Ambientali e di Sviluppo Sostenibile nel Comune di Gaeta; ieri l’assessore Morini, di mattina, ha partecipato anche all’incontro tenutosi a Gaeta con i tecnici di Acqualatina) e soprattutto per le sue dichiarazioni di voler aderire, al fianco dei sindaci di Formia e Ventotene, in questa battaglia sull’acqua, molto sentita dalla cittadinanza e da tutti i cittadini dell’Ato 4. A tal proposito, questo comitato spontaneo di Cittadini, vigilerà affinché le dichiarazioni espresse ieri dall’assessore Morini, si trasformino in azioni concrete, a tutela dei cittadini, spezzando il cordone ombelicale che lo lega ad Acqualatina. A tal fine, si ricorda a tutti i cittadini di Gaeta che continua la raccolta firme al fine di indire un’assemblea pubblica con il primo cittadino sul tema acqua“.
Assente all’assemblea pubblica un rappresentante del Comune di Minturno che, come Formia e Gaeta, è stato recentemente interessato dal grave problema della torbidità della acque che, da anni, affligge i cittadini del sud pontino.
Tanti, di già, i commenti all’incontro avvenuto ieri che, certamente, non poteva e non voleva essere risolutivo.
Tra questi, spunta la risposta standard, pubblicata da un cittadino, che Acqualatina Spa sta inviando agli utenti che si lamentano proprio per la torbidità.
“Gentile Cliente – scrive il gestore idrico dell’Ato4 – in merito al fenomeno di torbidità dell’acqua, che ha interessato i Comuni del Sud Pontino in particolari situazioni di piogge intense, pur rammaricandoci dei disagi da Lei subiti, ci preme sottolineare che esso è riconducibile ad eventi di forza maggiore determinanti l’ormai noto fenomeno naturale che interessa le centrali di Capodacqua e Mazzoccolo e per il quale il Gestore è comunque attivo nella ricerca di soluzioni anche alternative.
“Precisiamo, in proposito – continua la risposta di Acqualatina Spa – che l’Autorità di Regolazione per Energia Reti e Ambiente (ndr: Arera), all’interno della Deliberazione n. 655/2015/R/idr, che disciplina la regolazione della qualità contrattuale del servizio idrico integrato, non ha previsto la corresponsione di indennizzi in caso di torbidità/non potabilità dell’acqua erogata. Ugualmente, non è prevista alcuna riduzione dei corrispettivi fatturati, atteso che la tariffa applicata dal Gestore è applicata ai consumi registrati dallo strumento di misura nell’ambito del servizio idrico integrato, non alla qualità dell’acqua erogata.
“A tal proposito – conclude il soggetto pubblico-privato – si richiama l’ordinanza n. 9381/2016 del Tribunale di Roma che, in merito alla ammissibilità di una class action avente ad oggetto una richiesta risarcitoria da inadempimento contrattuale per la mancata fruizione dell’acqua ai fini potabili, afferma “[…]neppure può essere accolta la domanda di condanna alla restituzione delle somme corrispondenti alle tariffe applicate agli utenti del servizio. Il corrispettivo del servizio è, infatti, commisurato al consumo dell’acqua, sicché al mancato o diminuito consumo è corrisposto un minor importo da versare. Inoltre, poiché il divieto non concerneva anche l’uso dell’acqua per l’uso igienico personale o dei locali, l’eventuale quota di tariffa fissa doveva essere in ogni caso corrisposta, non essendo stata sospesa l’erogazione del servizio. La invitiamo pertanto a comunicare l’autolettura del Suo contatore attraverso i canali messi a disposizione da Acqualatina in modo da permettere il corretto conguaglio dei Suoi consumi”.
Una risposta, quella di Acqualatina, che lascia capire come il mondo del gestore della risorda idrica sia impermeabile a qualsiasi istanza dal territorio, fisso in una burocrazia del profitto che non ammette confronti.
A tal proposito, come summenzionato, è stato abbastanza straniante vedere che il contraltare dell’assemblea pubblica di Formia sia stato un incontro, tenutosi di mattina, al Comune di Gaeta, alla presenza dell’Assessore ai Lavori Pubblici dell’amministrazione Mitrano, Angelo Magliozzi, del Coordinatore dell’area Innovazione e Tecnologia, l’ingegner Daniele Verde, e del direttore tecnico Ennio Cima. Presente anche l’assessore Teodolina Morini che, la mattina, ha vestito i panni istituzionali, con tanto di diretta streaming, e al pomeriggio ha invece partecipato all’incontro un po’ più barricadero organizzato da associazioni e comitati a Formia. Da Gaeta, solo “belle notizie”, promesse di risolvere la dispersione idrica con la Pipecare, la tenologia israeliana già citata in passato, una sorta di panacea che risolverà tutti i problemi delle condotte di Serapo.
Tra i cittadini dell’assemblea pubblica, nessuno è ormai propenso a fidarsi. Ora toccherà comprendere se l’assessore Morini sia la stessa che dice di voler affiancare Formia e Ventotene nella “battaglia sull’acqua”, oppure sia l’amministratrice che si siede al tavolo con i tecnici di Acqualatina mentre questi annunciano soluzioni per la dispersione che non riscuotono molta speranza tra gli utenti.