Il 22 marzo si celebra la Giornata mondiale dell’Acqua, la ricorrenza istituita dalle Nazioni Unite nel 1992: il report di Cittadinanza Attiva sulle tariffe
L ‘obiettivo della giornata sull’acqua è sensibilizzare Istituzioni mondiali e opinione pubblica sull’importanza di ridurre lo spreco di acqua e di assumere comportamenti volti a contrastare il cambiamento climatico. Ma è anche tempo di bilanci.
È così che dal rapporto di Cittadinanza Attiva tramite l’Osservatorio prezzi e tariffe, denominato “Re-User: usa meglio, consuma meno” (finanziato dal ministero dello Sviluppo Economico), esce fuori un quadro critico nel campo delle tariffe dell’acqua e della dispersione idrica.
Il costo dell’acqua in Italia, tanto per cominciare, è in aumento del 2,6% rispetto al 2020 (la relazione si basa sul 2021). Una famiglia “tipo” composta da tre persone, con un consumo calcolato di 192 metri cubi annui, spende 460 euro l’anno, contro i 448 euro del 2020. La Regione con la spesa più alta è la Toscana, mentre la città con le tariffe più costose è Frosinone. Gli altri incrementi più elevati si registrano a Savona, Matera e Potenza. Sono le regioni centrali a registrare in media per le tariffe idriche più elevate (630 euro, +2,4% rispetto al 2020). La regione in cui si rileva la spesa più bassa è il Molise (183 euro), quella con la spesa più elevata, come detto, è la Toscana (729 euro, +2,7%.).
Milano è il capoluogo più economico con una spesa a famiglia di 162 euro.
Le bollette dell’acqua laziali si aggirano, nel 2021, sui 544 euro per famiglia, con un aumento del 2,3% rispetto al 2020. A Frosinone la spesa media a famiglia è di 847 euro, mentre a Latina si paga in media 545 euro, con un aumento del 4,7% rispetto al 2020.
Per quanto riguarda la dispersione idrica, “continua ad essere molto elevato soprattutto nelle regioni del Mezzogiorno – dichiara Tiziana Toto, responsabile politiche dei consumatori di Cittadinanzattiva – in molte delle quali il permanere di una governance incompiuta impedisce di avanzare su infrastrutture e qualità del servizio. D’altra parte queste stesse aree potrebbero non avere risorse e competenze per presentare le progettualità adeguate a usufruire dei fondi del Pnrr”.
“Non è un caso – continua Toto -, ad esempio, che in risposta all’Avviso dello scorso novembre – al quale potevano partecipare le regioni Basilicata, Calabria, Campania, Puglia, Sicilia, in tema di “Riduzione delle perdite nelle reti di distribuzione dell’acqua, compresa la digitalizzazione e il monitoraggio delle reti” – sono state presentate 35 proposte delle quali 15 non ammissibili per mancanza di requisiti del soggetto proponente”.
“Altrettanto urgente è l’esigenza di procedere alla sostituzione di contatori vecchi e malfunzionanti che aiuterebbe a porre rimedio all’annosa questione delle mancate letture dei consumi e delle conseguenti bollette di conguaglio, che incidono in modo determinante su una già difficile situazione economica delle famiglie italiane”, conclude Toto.
E nel Lazio, la maglia nera spetta proprio a Latina dove si registrano le perdite più ingenti. Basti pensare che la perdita media calcolata nei capoluoghi di provincia è del 36,2% dell’acqua immessa: solo nel Lazio la percentuale media di perdite è del 50,7%. A Latina, si arriva a una dispersione idrica del 70,1%. Un dato riportato nella relaizone dell’Istat pubblicata oggi durante la Giornata mondiale dell’acqua.
Una circostanza disastrosa sottolineata anche dal Capogruppo di Fratelli d’Italia in Consiglio Comunale Matilde Celentano: “I dati resi noti dall’Istat sulla dispersione idrica sono impietosi: Latina è uno dei capoluoghi dove le perdite idriche superano il 70% del totale dell’acqua immessa in rete. Peggio di Latina fa solo Chieti in tutta Italia”.
“Ci chiediamo se questa disfunzione sia pagata dai cittadini in bolletta, perché se così fosse sarebbe grave. Vorremmo anche sapere a questo punto come sono spesi i soldi dei contribuenti visti questi dati inaccettabili. Inoltre, restiamo basiti che un’amministrazione a trazione PD-LBC, che ha fatto della sostenibilità ambientale un proprio vessillo, non dica una parola di fronte allo spreco degli sprechi, quello dell’acqua, la risorsa più preziosa che abbiamo. Invito il sindaco Coletta – ha aggiunto Celentano – in quanto membro dell’assemblea dei soci in rappresentanza del Comune di Latina, a farsi portavoce di questa criticità presso i vertici dell’azienda affinché sia chiarito da cosa dipende questo spreco di acqua e quali strategie sta mettendo in campo Acqualatina per contenere il fenomeno“.