Acqua, i sindaci aumentano le tariffe ai cittadini. Pernarella commenta decisione. Ma il Presidente della Provincia dice che non è vero
“Settanta per cento di dispersione idrica a livello provinciale, in crescita rispetto agli anni precedenti, terzo posto a livello nazionale per perdite, la risposta di Acqualatina, con voto quasi unanime dei Sindaci della provincia di Latina oggi nel corso della conferenza dei sindaci dell’Egato 4, è aumentare le tariffe ovvero quello che chiunque saprebbe fare: + 4,9% per il 2020, + 5% per il 2021, + 1,87% per il 2022, + 0,37% per il 2023. Altro che crisi economica, quella al massimo riguarda gli utenti che ancora una volta saranno costretti a pagare di più a fronte di servizi non all’altezza”.
Lo dichiara Gaia Pernarella, consigliera regionale del Movimento 5 Stelle.
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“Un provvedimento che il 1° Febbraio, in piena pandemia – prosegue Pernarella -, era stato solo rinviato e che oggi invece passa nel quasi silenzio generale che sarà rotto quando le bollette più salate inizieranno ad arrivare nelle case dei cittadini. Quanto andavamo affermando e chiedendo allora, ancora di più vale oggi: se le morosità riscontrate sono sia pubbliche che private, perché far pagare i debiti degli enti pubblici inadempienti ai privati cittadini? Perché lasciare che loro paghino due volte un disservizio? Non è possibile accettare che la soluzione ai problemi causati dalle proprie deficienze si risolva con l’aumento delle tariffe peraltro contribuendo all’utile di una società che nel bilancio 2019, l’ultimo a oggi pubblicato, ha dichiarato un guadagno di 11 milioni di euro. Senza dimenticare il punto 2 dell’ordine del giorno anch’esso candidamente approvato dall’Egato 4 ovvero la revisione delle “specifiche di definizione sulle manutenzioni straordinarie”: in sostanza vengono abbassati i metri di condotta lineari da riparare, per passare dalla manutenzione ordinaria a quella straordinaria, dai 10 metri fino a ieri previsti a 5 metri. Se consideriamo che la manutenzione ordinaria rientra nella tariffa mentre la straordinaria incide sul piano degli investimenti e quindi è quella che fa aumentare di anno in anno la tariffa, è ben facile capire chi ci perde: sempre i cittadini. Che ancora una volta – conclude – non sono tutelati dai propri Sindaci”.
Precedentemente una nota del Presidente della Provincia Carlo Medici, nonché Presidente dell’Ato, che più di tutti caldeggiava per l’approvazione dei due punti all’ordine del giorno votati oggi dalla Conferenza dei sindaci, smentiva l’aumento delle tariffe. “Le tariffe da qui al 2023 restano invariate, in pratica sono quelle già approvate a dicembre 2019 dalla Conferenza dei sindaci mentre a partire dal 2024 è prevista una diminuzione“.
Il problema è che stanno già aumentando.