ACCUSATO DI AVER MINACCIATO E VIOLENTATO LA RAGAZZA: ASSOLTO

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Accusato di aver perseguitato e violentato la sua ex fidanzata: si è concluso il processo a carico di un trentenne

Il III Collegio del Tribunale di Latina, composto dai giudici La Rosa-Sergio-Romano, ha assolto un trentenne romano dall’accusa di stalking e violenza sessuale. Si è conclusa così una vicenda processuale che, dopo diversi tentennamenti per stabilire la sede, è stata discussa presso il Tribunale di Latina. Infatti, la storia si snoda in circa tre anni e ha avuto luogo in diverse località, tra cui anche Amalfi e Terracina.

Alla fine, il processo è stato celebrato a Latina perché, a Terracina, si sarebbe consumata la violenza sessuale di cui doveva rispondere il trentenne, difeso dall’avvocato Luisa De Martino. A costituirsi parti civili l’ex fidanzata di 28 anni, assistita dall’avvocato Barbara Iannuccelli, e l’associazione “Giusta Difesa”.

A testimoniare oggi, prima che il dibattimento si chiudesse, un’amica della vittima che ha descritto brevemente un viaggio fatto ad Amalfi con la 28enne ex fidanzata dell’imputato e altri amici. In quel soggiorno, la 28enne avrebbe ricevuto parecchie telefonate dell’allora fidanzato che la minacciava di precipitarsi nel luogo di villeggiatura, sospettando che la ragazza si trovasse con un altro uomo.

Le minacce del ragazzo sarebbero consistite anche nel diffondere video che ritraevano rapporti sessuali tra i due, oltreché ad aver creato un tale stato d’ansia nella ragazza che la stessa avrebbe deciso di abbandonare l’Università per paura che il trentenne si presentasse in sede.

Il pubblico ministero Mauro Giancristofaro, nel corso della sua requisitoria, ha chiesto l’assoluzione per la violenza sessuale, circostanza che non sarebbe emersa nel corso del processo, e la pena di 2 anni e 6 mesi di reclusione per gli atti persecutori in quanto il giovane avrebbe messo in pratica, per quasi tutta la durata della relazione (3 anni e mezzo), appostamenti e reiterate minacce. La ragazza, tramite il suo legale, ha chiesto un risarcimento di 200mila euro.

Alla fine della camera di consiglio, ad ogni modo, il Tribunale ha assolto il trentenne, rimandando le motivazioni tra 90 giorni. Scontato il ricorso in Appello da parte della parte civile contro la sentenza di assoluzione.

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