ACCUSATO DI AVER INCENDIATO L’AUTO DELL’EX: NEI GUAI IL COMANDANTE DELLA POLIZIA LOCALE

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Accusato di aver incendiato la macchina dell’ex: divieto di avvicinamento per il comandante della Polizia Municipale originario di Santi Cosma e Damiano

I Carabinieri di Perugia e quelli della Compagnia di Sessa Aurunca hanno notificato il divieto di avvicinamento alla ex, nonché collega, di Pierluigi Casale, comandante della Polizia Municipale di Cellole, originario di Santi Cosma e Damiano.

Il Comandante, 46 anni, è indagato per i reati di atti persecutori, danneggiamento con incendio e accesso abusivo ai sistemi informatici nei confronti dell’ex compagna, anche lei in servizio alla Polizia locale, ma di un comune della provincia di Perugia.

I carabinieri hanno dato esecuzione alla misura del divieto di avvicinamento, richiesta dalla Procura ed emessa dal giudice delle indagini preliminari. In una nota, la Procura spiega che è stata la donna a denunciare Casale e a riferire di aver conosciuto l’uomo nel 2022 per poi stabilire un rapporto di convivenza e una relazione sentimentale.

I problemi sono cominciati, secondo la querela, dopo il trasferimento della donna nella provincia di Perugia. Casale, infatti, avrebbe iniziato ad avere un atteggiamento di gelosia ossessiva che ha generato nella compagna un fortissimo stato d’ansia. In una occasione, in sua assenza, si sarebbe introdotto nella sua abitazione per impossessarsi di tutte le credenziali, password e pin personali per accedere ai profili social di lei.

Da quel momento, la donna decideva di interrompere ogni forma di relazione, ma l’uomo non rassegnato, continuava a controllarla, imputandole in più occasioni di aver intrattenuto relazioni sentimentali anche con uomini sposati e screditandola agli occhi di parenti, amici e colleghi. L’atteggiamento persecutorio dell’uomo, spiega la nota della Procura, si manifestava attraverso offese, minacce scritte o vocali a qualsiasi ora del giorno e della notte; l’intento era quello di costringerla a riprendere la relazione, minacciandola di ritorsioni in caso di diniego.

Le numerose vessazioni psicologiche hanno raggiunto l’apice nello scorso mese, quando si è verificato l’incendio dell’autovettura della donna che si è propagato anche su due altri veicoli. Sono subito scattate le indagini che hanno permesso di acquisire un grave ed univoco quadro indiziario in ordine alla responsabilità dell’uomo.

Per questi fatti la Procura ha chiesto l’applicazione della misura cautelare. Il gip di Perugia, considerata la pericolosità sociale e i gravi indizi di colpevolezza, attesa la sussistenza delle esigenze cautelari e il pericolo di reiterazione del reato, ha emesso l’ordinanza applicativa della misura cautelare del divieto di avvicinamento alla donna e di comunicazione in qualsiasi forma con l’applicazione del braccialetto elettronico.

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