“ABUSIVO E CAOTICO”, IL CENTRO RIFIUTI DI BORGO SAN MICHELE TRA BATTERIE ESAUSTE E CONFERITORI SERIALI

Traffico illecito di rifiuti, al centro della nuova indagine di DDA e Carabinieri Forestali c’è la Rotfer Ecologia Srl di Borgo San Michele

È molto chiara l’accusa che la Direzione Distrettuale Antimafia fa alla Rotfer srl di Gianni Altobelli, il 57enne gestore dell’azienda di Borgo San Michele finito agli arresti domiciliari nell’ambito dell’operazione odierna eseguita dai Carabinieri di Roma, Latina e la Polizia Locale capitolina.

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Secondo quanto riportato nell’ordinanza firmata dal Gip romano Tamara De Amicis, su richiesta del pubblico ministero della DDA, Luigia Spinelli (prossima a diventare Procuratore Aggiunto a Latina), le indagini, che sono state realizzate per lo più con le immagini video captate dagli investigatori e documentazione, hanno “accertato che il gruppo industriale Rotfer ha utilizzato la contabilità ambientale in modo fraudolento per eludere gli obblighi di tracciabilità, in tal modo schermando la provenienza illecita degli ingenti quantitativi di rifiuti accettati in impianto da soggetti privi delle necessarie autorizzazioni ambientali e privi di formulari”.

Inoltre, “i gestori della Rotfer srl hanno differenziato le modalità di schermatura fraudolenta delle partite di rifiuti di provenienza illecita, adottando sia annotazioni di presa in carico nei registri con la causale fittizia “carico di lavorazione”, sia emettendo formulari falsamente attestanti che i trasporti e i conferimenti dei rifiuti (di provenienza illecita) siano stati eseguiti con automezzi della flotta Stae srl (nda: sempre controllata da Altobelli e poi divenuta R.eco.l. srl)”. Figure preminenti nell’indagine, tanto da finire ai domiciliari, sono i due Obermaier, Carlo e Pasquale, originari della provincia romana, e conducenti degli autocarri con cui venivano trasferiti e conferiti i rifiuti illeciti, falsando sul cosiddetto formulario identificazioni rifiuti (Fir).

Ad essere trasportati erano batterie esauste, rifiuti speciali come accumulatori al piombo, rottami di ferro. Chili e chili di rifiuti pericolosi e non portati in giro tra la provincia romana e latinense in maniera illegittima e senza autorizzazione.

In uno dei controlli investigativi eseguiti dai Carabinieri Forestali di Latina e Roma, nel 2021, era emerso che “la contabilità ambientale acquisita alla Rotfer era tenuta con modalità irregolari, stante il mancato inserimento, nelle tempistiche di legge, delle annotazioni di carico e scarico di epoca successiva alla data del 17 maggio 2021”.

Attenzionate anche le autofatture, ossia le operazioni di compravendita delle partite di rifiuti metallici ceduta dai conferitori abusivi e seriali come i rumeni Baeram (Mirel Baeram è finito anche lui ai domiciliari) alla Rotfer di Altobelli. I conferimenti di rifiuti a Borgo San Michele sono stati fatti da soggetti privi di formulari e di iscrizioni all’Albo Nazionale, “per cercare di raggiare la normativa nel tentativo di tutelare principalmente l’azienda, mediante tale artificio formale, atto a precostituire un apparente “esonero di responsabilità” da esibire nel caso di eventuali controlli”. In più, nella contabilità ambientale della Rotfer, non v’è traccia dei soggetti discali che cedevano i rifiuti quali rottami metallici e ferrosi nella sede operativa sulla Migliara 45, nella traversa Cavatella. Piena periferia del capoluogo di provincia, al riparo da riflettori per la ditta che ha come oggetto il recupero di rifiuti non pericolosi e in particolare il recupero per il riciclaggio di cascami e rottami metallici e altri materiali di recupero.

Importanti per i traffici della Rotfer anche le ditte con cui si sarebbe accordata. Una su tutte è la Ecorab di Battipaglia (Salerno), il cui titolare Davide Cincotti è indagato. La Ecorab, per gli investigatori, è il principale destinatario finale a cui la Rotfer srl cede a titolo oneroso le batterie esauste, con tanto di formulari falsi. Ruolo preminente nel traffico di batterie esauste è quello degli Obermaier che arrivano a realizzare una discarica abusiva ad Ardea, piena delle suddette batterie. Successivamente la discarica abusiva fu dismessa quando Carmine Papa (indagato), autista e dipendente della Ecorab, si accorge di un Gps caricato su un autocarro da lui guidato. Il ritrovamento fu denunciato formalmente, ma al contempo l’autista avvertì gli Obermaier che, prudenti, abbandonano il sito di stoccaggio illecito.

A fare la voce grossa nel traffico illecito sono anche i rifiuti ferrosi e metallici e i rifiuti di autodemolizione. Tonnellate di rifiuti che il Nipaaf monitora nella stretta disponibilità della Rotfer che li accetta illecitamente. Peraltro la Rotfer era una ditta autorizzata dal Comune di Latina, tanto da essere abilitata a esercitare attività di autodemolizione di veicoli fuori uso sino al 31 gennaio 2020. L’autorizzazione, in seguito, non fu più rinnovata, eppure le autodemolizioni sono andate avanti lo stesso. Tra le auto demolite anche un’Alfa Romeo rubata che costa ad Altobelli l’accusa di ricettazione.

Di particolare rilevanza è anche il gruppo rom-rumeno Baeram che dispone di una vera e propria flotta di mezzi trasporto. Gli inquirenti li chiamano i conferitori seriali. Senza contare che a settembre 2021, sono state accertati fatti delittuosi come l’incendio di rifiuti che hanno permesso sì l’arresto in flagranza, senza però poter dimostrate che fossero attività riconducibili alla Rotfer. I Baeram disponevano anche di terreni a Roma dove stoccavano i rifiuti. Tuttavia la lista dei conferitori seriali e lunga: decine e decine di trasportatori finiti tutti indagati dalla DDA.

In conclusione, il Gip spiega che la Rotfer che può gestire i rifiuti solo all’interno del capannone, li lavora anche in un piazzale antistante al medesimo capannone dove vengono depositati “in modo caotico e incontrollato”. La Rotfer, senza autorizzazione provinciale, “esercita l’attività in maniera abusiva”.

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