Tecnico radiologo condannato per abusi sessuali a Latina: eseguito un ordine di carcerazione per l’uomo arrestato nel 2021
La Squadra Mobile di Latina, agli ordini del vice questore Guglielmo Battisti, nel pomeriggio del 12 dicembre 2024, ha arrestato e accompagnato presso la locale casa circondariale, il tecnico radiologo della ASL di Latina, Roberto De Vita (59 anni), dove dovrà scontare la pena residua di 2 anni e 12 giorni, per i reati di violenza sessuale aggravata commessa in danno di più persone, pornografia minorile, esercizio abusivo di una professione ed interferenza illecita nella vita privata, così come disposto dalla sentenza definitiva emessa a maggior scorso dalla Corte di Appello di Roma, stante la pena comminata di 4 anni e 1 mese di reclusione, avendo già scontato la restante pena agli arresti domiciliari.
La vicenda risale al dicembre del 2020, quando una ragazza si era recata presso il Poliambulatorio Distretto 2 della ASL di Latina, sito in largo Celli per sottoporsi ad un esame radiografico. Durante la visita, svolta dal tecnico radiologo, che nel contesto aveva assunto atteggiamenti tali da presentarsi come medico, la minore ha denunciato di essere stata costretta a spogliarsi, rimanendo solo con le mutandine e venendo toccata dall’indagato in prossimità del pube e dei seni.
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Inoltre, la vittima aveva riferito di avere avuto il sospetto di essere stata filmata da un telefono cellulare, posizionato su uno scaffale, con l’obiettivo rivolto in direzione del lettino medico. I sospetti della ragazza trovavano conferma, a seguito delle risultanze della perquisizione svolta presso l’abitazione del radiologo.
L’analisi dei tre telefoni cellulari, tra cui quello descritto dalla ragazza in sede di denuncia ed un computer portatile, poi sottoposti a sequestro, aveva consentito di rinvenire il video ritraente la minore che aveva sporto denuncia, ma anche numerosi altri filmati riguardanti pazienti femminili parzialmente nude.
La visione dei video presenti nei device avevano permesso di appurare che erano presenti filmati di donne semi nude all’interno del laboratorio di radiologia, ma altre riprese simili erano state effettuate anche in un altro luogo, ossia all’interno dello spogliatoio femminile dove effettuavano il tirocinio praticanti tecnici radiologi presso l’ambulatorio di radiologia ASL di Sabaudia.
Dalle testimonianze successivamente assunte, era emerso quella di un’altra minore, identificata attraverso la visione dei filmati, che raccontava come in due distinte occasioni, nel febbraio 2018 a Sabaudia e nel mese di marzo successivo a Latina, il radiologo l’aveva sottoposta, sempre qualificandosi come medico, a delle vere e proprie visite, durante le quali l’aveva più volte palpeggiata nella zona vaginale.
In totale sono state identificate 10 ragazze oggetto di tali molestie, le quali avuto contezza dell’esistenza dei filmati realizzati a loro insaputa e dell’assenza dell’abilitazione della professione medica, hanno manifestato la volontà di procedere penalmente nei confronti del radiologo, sedicente medico.
Le accurate indagini svolte hanno consentito di eseguire una prima ordinanza di custodia cautelare agli arresti domiciliari in data 23 gennaio 2021 ed in seguito di giungere alla sentenza definitiva di condanna per tutti i reati contestati, che prevedono ben 21 capi di imputazione, commessi tra Latina e Sabaudia dal dal 2018 al 2020.
A marzo 2022, giudicato col rito abbreviato, De Vita era stato condannato dal Giudice per l’udienza preliminare del Tribunale di Roma, Corrado Cappiello, a 4 anni e 2 mesi di reclusione, a fronte della richiesta del Pubblico Ministero Eleonora Fini ammontante a 7 anni e 4 mesi. De Vita era stato condannato anche all’interdizione dai pubblici uffici per 5 anni e alla sospensione dalla professione per 2 anni e 8 mesi. Interdetto per sempre da qualsivoglia incarico nelle scuole di ogni ordine e grado nonché da ogni ufficio o servizio in istituzioni pubbliche frequentate prevalentemente da minori. La pena di primo grado prevedeva anche che l’uomo avrebbe dovuto comunicare all’autorità delle forze delle ordine la propria residenza.
Il 22 gennaio 2021, De Vita fu posto ai domiciliari, poiché arrestato dalla Polizia di Latina. Le indagini, coordinate dalla Procura della Repubblica di Latina, con l’allora procuratore aggiunto Carlo Lasperanza e il sostituto Antonio Sgarrella, furono svolte dai poliziotti della II^ Sezione della Squadra Mobile, addetta ai reati contro la persona in danno di minori e reati sessuali.