Professore di religione accusato di abusi sessuali nei confronti di cinque minorenni: slitta l’udienza preliminare
Non si è svolta l’udienza preliminare, davanti al giudice Laura Morselli, perché all’imputato, il 49enne Alessandro Frateschi, di Terracina, difeso dagli avvocato Donatello Donofrio e Carlo Fusco, non è pervenuta la notifica della medesima udienza odierna.
Sarà comunque il giudice per l’udienza preliminare del Tribunale di Latina, Laura Morselli, a decidere il destino processuale del 49enne, professore di religione che, prima dell’emergere dello scandalo, sfociato in ben due ordinanze di custodia cautelare agli arresti domiciliari, insegnava al liceo scientifico di Latina “Ettore Majorana”. L’ex docente dovrà rispondere di violenza sessuale aggravata dal fatto che le cinque vittime, al momento dei fatti, erano minorenni. Il Garante dell’infanzia regionale, Monica Sansoni, ha depositato la sua richiesta di parte civile, così come le cinque vittime minorenni, assistite dall’avvocato Nicodemo Gentile. Qualcuno di loro è diventato maggiorenne nel frattempo, mentre chi è ancora minorenne ha presentato richiesta tramite i genitori. Nessuna richiesta di parte civile da parte della Diocesi pontina, né da parte del liceo Majorana. Peraltro, l’avvocato delle parti offese ha chiesto che la medesima Diocesi sia dichiarata dal Tribunale di Latina responsabile civile per gli abusi commessi sui minori.
“Siamo in attesa della nuova udienza e – ha detto la Garante – ci rimettiamo all’autorità giudiziaria. Sono fiduciosa e resto al fianco dei ragazzi che hanno subito abusi, che oggi erano qui con noi. Saremo uniti e arriveremo alla nuova udienza con fiducia. La verità verrà fuori e i ragazzi si potranno sentire tutelati e creduti”.
L’avvocato Gentile, dal canto suo, ha dichiarato: “Se l’indagine è andata avanti e si è arrivati al processo, dobbiamo dire grazie al Garante per l’infanzia e l’adolescenza della Regione Lazio, che ha collaborato fattivamente alle indagini. Questo è un segnale molto importante per tutta la collettività, poiché gli abusi – ha detto l’avvocato – sono maturati all’interno dell’ambiente scolastico, da parte di un uomo che aveva visti riconosciuti requisiti di alta moralità. In realtà, come raccontano gli atti, ci troviamo davanti ad un predatore sessuale, che girava tranquillamente tra i giovani più fragili”.
“La Diocesi di Latina – ha aggiunto Gentile – verrà chiamata in causa per responsabilità civile, visto che ha attestato le qualità morali e teologiche dell’imputato. Questa persona insegnava religione dal 2020 e già dal 2022 si erano manifestate delle problematiche, su cui molti hanno taciuto pur sapendo”.
L’udienza preliminare è stata rinviata al prossimo 29 febbraio.
A settembre 2023, dopo la seconda ordinanza disposta dalla Procura di Latina, l’uomo ha scelto il silenzio nell’ambito dell’interrogatorio di garanzia davanti al Gip Giuseppe Molfese. L’ex diacono, sospeso dal vescovo di Latina, Mariano Crociata, una volta saputo della prima indagine lo scorso gennaio 2023, doveva rispondere dell’ultimo arresto scattato il 12 settembre per aver abusato sessualmente due volte, nel 2018, di un minore di 14 anni, figlio di amici.
Tra i particolari più sconcertanti e gravi della vicenda denunciati dal ragazzo che oggi ha 18 anni, ci sono quelli che fanno riferimento a una partita di calcio guardata in televisione, nel giugno 2018, quando il professore lo avrebbe spogliato e toccato nelle parti intime, non prima di avergli fatto vedere un “porno” dove a compiere atti sessuali era un prete.
E nell’ambito della vicenda che ha visto danneggiata l’auto della Garante per l’infanzia della Regione Lazio, Monica Sansoni, sono emersi anche i contatti con l’altro professore di Tivoli ed ex dirigente dell’Azione Cattolica, il 46enne Mirko Campoli, indagato anche lui per accuse affini dalla Procura di Velletri. Sotto la lente sono finiti diversi video pedopornografici che potrebbero essere stati oggetto di una rete di pedofili.
Inoltre, secondo gli inquirenti, nell’indagine portata avanti dai Carabinieri della Sezione Operativa della Compagnia di Latina, diretti dal Tenente Monica Loforese, coordinati dall’ex Procuratore Aggiunto di Latina, Carlo Lasperanza, l’insegnante di religione del Liceo Ettore Majorana di Latina, approfittando del proprio ruolo, dapprima instaurava un rapporto confidenziale con i suoi alunni (tre in tutto) e poi incominciava un intenso rapporto telematico (utilizzando sociali quali Instagram) intrattenendo comunicazioni a sfondo sessuale tramite social network, nonché in diverse occasioni cercava con loro il contatto fisico con la finalità di violenza di tipo sessuale.
Quando i ragazzi si sono resi conto che le attenzioni del professore “non erano normali” hanno avuto il coraggio sia di bloccare la condotta criminosa dell’insegnante che di riferire quanto accaduto loro alle Autorità competenti. Durante l’attività di indagine compiuta, i Carabinieri hanno appurato, altresì, che nel recente passato, l’uomo approfittando del suo impegno in altre attività a Terracina, a stretto contatto con i minori, avrebbe commesso analoghe condotte delittuose.