Violenza sessuale ai danni della sorella della moglie: oggi, in aula, la testimonianza della vittima che ha riferito di diversi abusi
Deve rispondere di violenza sessuale il 65enne di Latina, L.M. (le sue iniziali), difeso dall’avvocato Fortunato La Macchia, dinanzi al secondo collegio del Tribunale di Latina, presieduto dal giudice Elena Nadile. L’uomo è accusato di aver abusato sessualmente della sorella della compagna per fatti commessi a Latina, denunciati nel 2024, ma, secondo la pesante testimonianza della vittima, iniziati anni prima, almeno dal 2011.
La donna, che ha nella sua vita ha sempre svolto il lavoro di “baby sitter”, è stata interrogata dal pubblico ministero Martina Taglione che ha chiesto conto di anni di abusi sessuali che avrebbe subito. Nel corse dell’esame, la donna ha raccontato di come per anni il marito della sorella l’abbia importunata, presentandosi a casa sua con scuse improbabile e proponendole di fare sesso. “Ti sei masturbata, mi chiedeva in continuazione. Come fai a stare senza marito?”. Dopodiché l’imputato, tuttora agli arresti domiciliari e con il braccialetto elettronico, in più occasioni distinte, si sarebbe abbassato i pantaloni per masturbarsi, non senza toccare nelle parti intime la cognata.
In un episodio, particolarmente violento, l’uomo avrebbe messo a terra la donna, tenuta ferma con una mano e si sarebbe masturbato con l’altra, compiendo una violenza sessuale. “Dopo questo episodio – ha detto la donna – mia sorella lo venne a sapere e se la prese con me: “Sei una poco di buono, ti stacco i capelli”.
In un’altra occasione, con la scusa di vedere se dal tetto della casa della cognata ci fosse una perdita d’acqua, l’uomo si sarebbe introdotta dentro casa, per poi avanzare richieste sessuali e procedere alla masturbazione davanti alla donna.
Ad ogni modo, nel corso della testimonianza, la donna, che più volte si è commossa, ha spiegato di aver subito abusi sessuali anche da bambina per mano di uno zio. Abusi sessuali che la donna avrebbe subito anche in età adulta da parte del suo ex marito. Il processo è stato rinviato al prossimo 8 quando verranno ascoltati altri testimoni del pubblico ministero.
Nel capo d’imputazione, l’uomo è accusato di aver “costretto la donna a subire atti sessuali, dopo averle strappato le chiavi dalle mani le chiavi di casa e chiuso a chiave la porta dell’abitazione in modo da agire indisturbato, iniziava a palpeggiarla, afferrandola dalle spalle, la faceva sedere sul letto, la denudava, la bloccava per impedirle di alzarsi e compiva atti sessuali”. Un fatto che sarebbe accaduto il 2 maggio 2024.
Alla fine dell’escussione, la donna è scoppiata in lacrime consolata dal suo avvocato. La vittima, ad ogni modo, non si è costituita parte civile.