“Abitare la città – Indagini sull’archivio di Pietro Trozzi”, il convegno organizzato dalla Casa dell’Architettura di Latina, che si svolgerà domani alle 17:30 presso il Museo Giannini di Latina
L’occasione dell’incontro è duplice: da un lato per restituire al pubblico il lavoro di digitalizzazione avvenuto dopo l’acquisizione dell’archivio per donazione degli eredi. Dall’altro l’opera di Trozzi nelle città di Latina e Sabaudia, tra la fine della Seconda guerra mondiale e gli anni Sessanta, ci aiuta a comprendere la trasformazione delle forme dell’abitare nella città contemporanea. L’archivio di Pietro Trozzi è stato dichiarato di notevole interesse storico dalla Soprintendenza archivistica e bibliografica del Lazio con decreto n.32 12/04/2023.
“Latina nell’immediato dopoguerra – spiega Pietro Cefaly, direttore scientifico della Casa dell’Architettura – contava solo di uno sparuto gruppo di residenze pubbliche a completamento di quegli spazi pubblici che risultavano tali solo per il disegno di strade e piazze. Inevitabile quindi interrogarsi, alla caduta del fascismo, sul destino di quella città ancora incompiuta e che, da più parti, doveva essere cancellata perché simbolo di un odioso regime. Sul tappeto la questione principale – del tutto evidente – era quella di riconoscere nel ritrovato spirito democratico del paese quei valori rappresentativi della società a fronte della rappresentazione dell’auctoritas che segnava la città alla fine degli anni Quaranta.
Se si conviene che l’architettura dà sostanza alle aspirazioni collettive, allora è possibile leggere la forma concreta delle speranze di una società – quella italiana degli anni dell’immediato dopoguerra – attraverso le elaborazioni di modelli abitativi che Trozzi porta avanti nella sua breve quanto intensa attività. La serie sterminata di appunti, schizzi, soluzioni definite e dettagliate fin nei minimi particolari di arredi e decorazioni ci consentono una lettura attendibile del wohnenwollen di un ceto sociale che – per la prima volta – guardava all’alloggio non più e non solo come primaria necessità, ma soprattutto come “individuale” modello di vita. Sono gli anni che nel panorama romano prendeva forma quel tipo edilizio, la “palazzina”, che tra alterne fortune costituirà l’elemento più diffuso nello scenario della città contemporanea”.
I lavori di indagine sull’archivio di Pietro Trozzi saranno presentati da Ferruccio Bianchini e Luca Santangelo della Casa dell’Architettura.