ABC: TRE IMPRENDITORI SI AVVALGONO, FIORONI PARLA PER OLTRE DUE ORE

Inchiesta Abc: proseguono gli interrogatori degli indagati davanti al giudice per le indagini preliminari del Tribunale di Latina

Si sono avvalsi della facoltà di non rispondere anche gli imprenditori Emilio Tullio, difeso dall’avvocato Gaetano Marino, Paolo Silingardi, assistito dall’avvocato Giovanni Caruso, Roberto Boccardi, difeso dall’avvocato Nicola Ottaviani. Sono tutti indagati nell’inchiesta che ha posto al centro dell’attenzione appalti e affidamenti dell’Azienda Beni Comuni di Latina: l’azienda speciale, a controllo completamente pubblico (il Comune di Latina), che si occupa di servizio d’igiene urbana a Latina. Il reato più grave ipotizzato dalla Procura è quello della corruzione. Contestati anche diversi episodi di turbativa d’asta.

Davanti al giudice per le indagini preliminari del Tribunale di Latina, Laura Morselli, invece, è stata diversa la strategia difensiva dell’imprenditore di Latina, Franco Fioroni, titolare della Like srl, difeso dall’avvocato Nicodemo Gentile. Fioroni, interrogato anche dal pubblico ministero Giorgia Orlando, ha parlato per oltre due ore all’interno dell’aula 2 del Tribunale di Latina, la stanza adibita agli interrogatori di garanzia.

Su tutti e quattro gli imprenditori pende la richiesta di interdittiva dal lavoro emessa dalla Procura di Latina. Dopo l’ultimo interrogatorio di martedì 19 novembre, in cui sarà ascoltato l’imprenditore nel settore dei vivai Luca Capanni, difeso dall’avvocato, Luca Giudetti, il Gip Morselli deciderà se disporre o meno le interdittive.

Ieri, 13 novembre, i funzionari di ABC indagati, Paola Del Mastro e Stefano Berna, difesi dall’avvocato Flaviana Coladarci, hanno scelto di non rispondere alle domande del magistrato. Diversa strategia da parte dell’ex Direttore Generale, Silvio Ascoli, assistito dall’avvocato Gianni Lauretti. Il manager non si è presentato in Tribunale, ma la sua difesa ha presentato una memoria difensiva.

Oggi, come detto, si sono conclusi gli altri interrogatori nei confronti del Presidente e amministratore delegato della Achab srl, Paolo Silingardi. Oltreché a lui, l’amministratore unico della società Like srl, Franco Fioroni, il titolare di fatto della Scau Ecologica srl e amministratore unico della Era Ecologica srl, Emilio Tullio, e il cognato di quest’ultimo, Roberto Boccardi.

L’indagine dei Carabinieri del Nucleo Investigativo, coordinati dal Procuratore Capo Giuseppe De Falco e dai sostituti Daria Monsurrò e Giorgia Orlando, si concentrerebbe su diverse gare d’appalto e spacchettamenti delle stesse gare d’appalto affidate poi direttamente o comunque a ditte di imprenditori che si mettevano d’accordo tra di loro per ottenere il servizio.

Già nel 2021, si seppe dell’inchiesta, poiché nella sede di Abc Latina si presentarono i Carabinieri per acquisire documenti su affidamenti diretti e procedure di gara, anche europee, per la fornitura dei sacchi e di altre attrezzature. All’attenzione sarebbe finita anche la gara per i kit del “porta a porta” da 2,5 milioni di euro per i quartieri Q4 e Q5. Una gara per cui vi sarebbero state sollecitazioni dalla parte politica che governava la città all’epoca, così “da esaltare la campagna elettorale” del sindaco Damiano Coletta (estraneo all’indagine). Fatto sta che quella gara non fu affidata all’imprenditore indagato, bensì a un’altra ditta. Tra le intercettazioni, vi sarebbe anche un noto esponente politico dell’attuale opposizione, all’epoca dei fatti nella maggioranza. Gli inquirenti sottolineano che alla fine la gara non finì all’imprenditore legato ai settori dell’azienda e della politica di maggioranza dell’epoca solo perché ci l’avviso di proroga delle indagini e gli stessi indagati seppero che c’erano accertamenti penali in corso su di loro.

Nel 2021, vi fu una proroga di indagini, motivo per cui vi fu la prima fuga di notizie: era certo già tre anni fa che alcuni funzionari erano finiti sotto indagine, mentre nessun membro del Consiglio di amministrazione era stato coinvolto nella vicenda giudiziaria.

Il periodo degli affidamenti e delle gare finite sotto la lente sarebbe tra il 2020 e il 2021. Tutto parte dalle sommarie informazioni di una ex funzionaria di Abc che ha segnalato alcuni affidamenti diretti, sui quali c’erano diverse ombre. Ad essere indagati, oltreché all’ex direttore generale Silvio Ascoli, anche due funzionari: Paola Del Mastro dell’ufficio Gare e Acquisti e Stefano Berna dell’ufficio Officina.

L’ex funzionaria che ha relazionato agli inquirenti ha subito anche diversi atti intimidatori, mai del tutto chiariti, come il danneggiamento delle gomme dell’autovettura. Episodi che si sono susseguiti nel tempo, almeno tre volte.

In tutto sono quattordici gli indagati: Silvio Ascoli, Stefano Berna, Paola Del Mastro, Roberto Boccardi, Andrea Di Bitetto, Luca Capuani, Gianluca Donadel, Franco Fioroni, Agnese Giuliani, Paolo Picicco, Paolo Silingardi, Emilio Tullio, Gianluca Alfano e Marco Spelozzo.

Gli inquirenti, in un primo momento, hanno chiesto la misura degli arresti domiciliari nei confronti di coloro che hanno fatto parte o fanno parte dell’organigramma di Abc, dopodiché vi è stata una modifica con la sola richiesta di interdittiva. Ad esempio, uno degli imprenditori, Luca Capanni, indagato per turbativa d’asta per il diserbo del verde urbano, deve rispondere di due richieste di interdittiva: divieto di contrattare con la pubblica amministrazione e divieto dall’esercizio dell’attività di lavoro.

Gli imprenditori sono accusati di aver fatto cartello per ottenere gli appalti, in cambio – almeno in un caso – di un’assunzione di un famigliare riconducibile a un dipendente di Abc. Assunzione che in realtà non si sarebbe mai realizzata.

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