Ranaldi (PerLatina2032): “Caso Palmerini, la risposta dell’RPCT del Comune di Latina non regge. Chi si assume la responsabilità?”
“Il 6 agosto ho protocollato una mozione per avere chiarimenti sul caso Palmerini, nominato dalla Sindaca Matilde Celentano presidente dell’Azienda Speciale ABC e poi dichiarato inconferibile dall’ANAC, dopo il mio esposto, per conflitto di interessi. L’Autorità ha affidato alla RPCT del Comune di Latina, la Segretaria Generale Alessandra Macrì, il compito di istruire e adottare i provvedimenti nei confronti della Sindaca e di Palmerini.
La relazione della RPCT, però, solleva più dubbi che certezze. In sintesi, sostiene che la Sindaca non debba essere sanzionata, scaricando le responsabilità sull’inesperienza dello staff, sulla mancata consultazione preventiva dell’ufficio anticorruzione e sull’assenza di dolo nella condotta della prima cittadina. Ma il D.Lgs. 39/2013 è inequivocabile: la responsabilità per l’incarico illegittimo ricade sempre su chi lo conferisce, indipendentemente dall’intenzione o dalla consapevolezza dell’errore. In altre parole, l’assenza di dolo non è una giustificazione prevista dalla legge.
Il nodo è evidente: l’integrazione della dichiarazione di Palmerini, avvenuta il giorno stesso della nomina, non solo non sana la procedura, ma conferma l’esistenza del conflitto di interessi. Un aspetto rilevante riguarda proprio le dichiarazioni rese dal dott. Palmerini: nella prima versione non compare il riferimento alla consulenza con Rida Ambiente, elemento inserito solo il giorno stesso del conferimento dell’incarico. Questo dato, pur non modificando la sostanza della procedura, evidenzia una tempistica e una completezza della documentazione che meritano particolare attenzione.
Se l’ANAC, come appare probabile, non condividerà le conclusioni della RPCT, le conseguenze potrebbero essere pesanti:
- Per la Sindaca, sanzione amministrativa e sospensione dall’incarico per la nomina in violazione della legge.
- Per Palmerini, cinque anni di inconferibilità di incarichi pubblici e possibili profili penali per dichiarazioni mendaci.
- Per la RPCT, contestazioni per omissione di vigilanza e possibili provvedimenti disciplinari.
Resta quindi una domanda: di chi è la responsabilità politica e amministrativa? Della Sindaca che ha firmato l’atto, dello staff che non ha verificato, o di un sistema di controllo interno che non ha funzionato? Per noi, la risposta è chiara: la responsabilità primaria è della prima cittadina, e a cascata di chi, per ruolo, aveva il compito di vigilare.
E qui l’appello è alla maggioranza: questa vicenda mette in luce una grave mancanza di controllo e trasparenza degli atti che non riguarda solo l’opposizione, ma investe tutte le forze politiche che sostengono l’amministrazione. La gestione di un Comune non può basarsi su meccanismi opachi o su responsabilità che si dissolvono tra uffici e staff. Chi governa ha il dovere di pretendere chiarezza e legalità, prima ancora che a chiederlo sia l’opposizione”.
Così, in una nota, il consigliere comunale d’opposizione, Nazzareno Ranaldi (Per Latina2032).