L’opposizione: “La sindaca invoca responsabilità ma il tempo è scaduto. È abbandonata dalla sua stessa maggioranza come lo è la città in colpevole degrado”
La seduta di ieri del Consiglio Comunale ha certificato in modo inequivocabile la crisi della maggioranza che sostiene la sindaca Celentano. L’approvazione del bilancio consolidato 2024 è arrivata con appena 17 voti favorevoli, in un’aula segnata da assenze e tensioni. Forza Italia non ha partecipato al voto, Noi Moderati ha sostenuto il documento con il solo capogruppo ribadendo ancora una volta dubbi e divisioni mai risolte. La Lega ha dato prova del proprio evidente nervosismo con consigliere che hanno abbandonato l’aula e un clima di scontro evidente.
“È ormai chiaro a tutti che la sindaca non è più sostenuta dalla sua maggioranza» dichiarano i gruppi di opposizione. «Mentre la prima cittadina invoca responsabilità, Forza Italia la smentisce con la sua assenza. Noi Moderati vota con riserva. La spaccatura è conclamata, si traggano le conseguenze. Non bastano più le trasferte a Roma, la crisi è tutta interna e profonda”.
Durissime anche le parole sul merito del dibattito: “Dopo due anni e mezzo di governo – sottolineano i consiglieri di Lbc, Pd, M5S e Per Latina 2032 – siamo costretti ancora a sentire frasi come “abbiamo bisogno di una città pulita” e “è il tempo di decidere su ABC e sul decoro urbano”. Formule ridicole e logore: cosa avete fatto in questi due anni e mezzo? Il risultato è sotto gli occhi di tutti, Latina è tra le città più sporche d’Italia, con una TARI tra le più alte del Paese”.
Il nodo resta l’azienda speciale dei rifiuti. “Da due anni e mezzo questa amministrazione lavora scientificamente per affossare ABC, presentata come un malato terminale quando la stessa due diligence commissionata dalla sindaca ha certificato che l’azienda è sana. Si è scelto invece di tagliare unilateralmente e retroattivamente il contratto per 500mila euro, di ridurre frequenze di ritiri e servizio, di eliminare progressivamente il porta a porta diseducando 125mila cittadini. Intanto i costi di smaltimento dell’indifferenziata sono schizzati oltre i 7 milioni di euro. Questa maggioranza ha prodotto soltanto degrado e disservizi, e intanto si consuma un braccio di ferro tra Comune e azienda sui dati contabili, con un consolidato che verrà riconsolidato fra poche settimane, in attesa della definitiva approvazione del rendiconto di ABC da parte dell’Ente”.
La vicenda politica si intreccia con quella gestionale: “La sindaca e i suoi alleati sono andati a Roma a prendere ordini dai vertici regionali, senza neanche la presenza dell’assessore competente, tornando a casa senza avere ancora una direzione chiara. Questo Comune sembra commissariato, incapace di decidere e di assumersi responsabilità”.
“L’azienda è allo sbando, la maggioranza in evidente stato confusionale e le condizioni igienico-sanitarie in città sono compromesse. Il tempo è scaduto. La sindaca e la coalizione – incalzano le opposizioni – dicano apertamente quale sarà la strada: la richiesta di Noi Moderati, che propone una spa pubblica e multiservizi, oppure l’obiettivo è liquidare ABC per aprire le porte ai privati? La città ha diritto di saperlo. Si vada fino in fondo, oppure si ammetta il fallimento e si torni a casa”.
“Il quadro è drammatico» concludono i gruppi di minoranza. «Un’azienda sottodimensionata e sottoutilizzata, costretta a operare col freno a mano tirato da un’amministrazione che la vuole screditare davanti ai cittadini. Una maggioranza lacerata, senza una linea, incapace di decidere. Latina non può più aspettare i tatticismi di una coalizione divisa e litigiosa né può permettersi un governo paralizzato capace di produrre solo degrado”.