“Il ponte ciclo-pedonale stralciato, la realizzazione di 40 alloggi popolari a canone calmierato rinviata. Cosa resta del progetto a Gonfie vele? Doveva ridisegnare e dare un volto nuovo a una zona critica della città. Doveva riqualificare socialmente e dal punto di vista urbanistico un’area degradata e lontana dai servizi. E doveva soprattutto ricongiungere idealmente e concretamente aree cittadine importanti e popolose. Oggi assistiamo invece non a una modifica di quel progetto, ma a un completo stravolgimento che tradisce i suoi obiettivi originari”.
Sono le parole di Elettra Ortu La Barbera, segretaria del movimento Latina Bene Comune, che interviene su quanto accaduto nei giorni scorsi in consiglio comunale, con l’approvazione di una delibera che ha ribadito la sussistenza del pubblico interesse per la variante urbanistica, anche in presenza di un progetto ormai chiaramente stravolto e dequalificato.
“I fondi del Pnrr intercettati, insieme all’Ater, dalla precedente amministrazione guidata da Damiano Coletta dovevano ridare respiro al quartiere – prosegue Orto La Barbera – cancellando lo scempio dell’ex Icos, emblema del fallimento della politica dell’allora sindaco Zaccheo, costato alla comunità 6 milioni di euro (tra acquisto, messa in sicurezza e demolizione). Ma accanto alla demolizione dell’edificio abbandonato al degrado, proprio in uno degli ingressi della città, alla realizzazione di un centro servizi, si prevedevano opere strategiche pensate per i cittadini, che ora non saranno realizzate: il ponte ciclopedonale di collegamento con i quartieri Q4 e Q5, il progetto di housing sociale, con 40 appartamenti a canone calmierato per fare fronte all’emergenza abitativa di tante famiglie del territorio. Opere stralciate e rinviate, con il rischio di non vederle mai realizzate, mentre l’amministrazione celebra l’abbattimento dell’ex Icos, che per ora è solo parziale. Intanto, l’amministrazione ha perso ulteriore tempo prezioso per portare avanti l’opera. Oltre un anno. E ora ora la sfida di realizzare i lavori in appena sette mesi, visto che la conclusione degli interventi è fissata a marzo 2026, è davvero difficilissima”, conclude la segretaria.
“A Gonfie vele era un progetto molto complesso e ambizioso – commenta anche la consigliera Loretta Isotton – ma interessante per il valore sociale di interconnessione che avrebbe rappresentato. Non realizzare il ponte ciclopedonale è la mancanza più importante, perché quella infrastruttura avrebbe rappresentato il congiungimento di questi due quartieri con la città attraverso una mobilità sostenibile che lo avrebbe collegato anche con le piste ciclopedonali che verranno realizzate con i fondi Fesr proprio in Q4 e Q5”.
“Leggiamo che la sindaca Celentano ha parlato di una decisione dovuta a un aumento di prezzi. Ricordiamo – conclude Ortu La Barbera – che questo vale certamente per il progetto delle’vele’ ma dovrebbe essere applicato anche per la revisione del contratto del privato che gestisce la piscina comunale così come per i servizi dell’azienda speciale Abc”.